Berlusconi chiama Veltroni: "Modifiche alla Bianco o meglio il referendum"
Prodi ha da poco ultimato il discorso sul caso Mastella e Berlusconi in Transatlantico rilancia sulla legge elettorale tutta la disponibilità di Forza Italia ma allo stesso tempo boccia la nuova bozza Bianco che costituisce un «ribaltamento» dell'intesa raggiunta originariamente con il Partito democratico. Se le cose stanno così allora davvero «si va verso il referendum perchè neanche il Pd può volere questa bozza Bianco che è stata ribaltata». Berlusconi avrebbe dovuto parlare dopo Prodi ma l'improvviso aggravarsi delle condizioni di salute della madre gli ha impedito di arrivare in tempo, così prima ha diffuso il testo del discorso poi si è intrattenuto in Transatlantico. Berlusconi ha spiegato che «questa nuova bozza mette in mano il pallino a un partito del 6% ed è il contrario di quello che avevamo deciso all'inizio. Io credo che anche Veltroni non possa accettarla». Insomma «si torni ai principi stabiliti nel Vassallum». Quindi il Cavaliere lancia un appello a Veltroni: «Se loro cambiassero la bozza Bianco, eliminando quegli aspetti che l'hanno peggiorata e resa proporzionale, noi saremo felicissimi di andare avanti con il dialogo». Ribadisce che la legge elettorale deve rispondere ad alcuni principi: «Un turno, una scheda e un voto, no al frazionamento e maggiore governabilità». In caso contrario sarebbe come «tornare indietro a una situazione proporzionale sul tipo della politica andreottiana dei due forni. E il testo Bianco è più proporzionale del modello tedesco e così non va». In precedenza Berlusconi aveva riabbracciato l'ipotesi del referendum dicendo che sarebbe «un miglioramento» perchè «almeno c'è una lista e lì non credo si possa accettare da parte del partito più importante l'ingresso di certe personalità che, si sa, sono dei bastian contrari di natura e possono portare difficoltà all'operato del governo». Nel pomeriggio però il Cavaliere ha fatto il punto per evitare fraintendimenti. «Di fronte a questa bozza che ha ribaltato la Vassallo, sulla quale avevamo detto che c'erano le condizioni per parlare, io ho detto che a questo punto è meglio il referendum, ma se da parte della sinistra ci fosse la novità di tornare a principi e tecnicalità accettabili saremmo assolutamente felici di continuare il dialogo». Infine ha ribadito che «se cade Prodi non si può che tornare alle urne e questo è il nostro obiettivo principale».