In piazza per smaltire Bassolino
Tre i cortei partiti da tre punti diversi della città che si sono ritrovati dinanzi alla sede della Regione Campania. Tanto il folklore. Un manifesto funebre affisso su una macchina annuncia la morte del Rinascimento Napoletano. Sulla vettura c'è una bara e dietro segue la processione dei militanti di An, autori dell'iniziativa. Due figuranti con la maschera di D'Alema e di Prodi ramazzano la strada dai rifiuti. Una gigantografia di Prodi lo vede protagonista capellone di un film di Thomas Milian, «Il ritorno der Monnezzà». Ancora Prodi, con Pecoraro Scanio, Iervolino e Bassolino, è ritratto sui manifesti appiccicati su dei sacchetti di rifiuti. Ma il principale bersaglio degli slogan e dei cori del popolo del centrodestra è il governatore campano, che qualcuno, non solo tra i manifestanti, vorrebbe in galera. Come spiega Alessandra Mussolini: «Per quello che ho visto a Pianura questi sono crimini, quindi non si devono dimettere, Bassolino e compagni devono andare in galera». Una manifestante vede la nipote del Duce e la lusinga così: «Ci vorrebbe tuo nonno per aggiustare Napoli». Dal palco interviene il presidente del comitato Pianura, Marco Nonno, per chiedere l'intervento della magistratura, mentre il rappresentante dell'associazione dei commercianti di Chiaia, Nino De Nicola, prima che la pioggia induca qualcuno ad andarsene dice: «Prima le dimissioni di Bassolino poi si discute del resto». E il governatore? In una nota replica indirettamente: «Le dimissioni? Ci ho pensato ma sarebbe una fuga dalla realtà. La priorità ora è ripulire le strade». A Cagliari, passata la notte, una brutta notte di violenze, la Sardegna si libera delle «scorie», quelle vere, che l'hanno tenuta in ostaggio di un manipolo di teppisti. Destra e sinistra, divise dall'arrivo dei rifiuti campani, si ricompattano per condannare la «guerriglia da stadio» consumata davanti all'abitazione del governatore Renato Soru.Ma le dichiarazioni del presidente della Regione, con l'accusa esplicita alla destra di aver fomentato la protesta, hanno innescato la replica piccata dell'opposizione che non intende farsi processare. Polemiche a parte Soru ha confermato l'impegno nei confronti della Campania: «Continueremo a dare sostegno e solidarietà», promette. Il governatore parla, si moltiplicano i messaggi di solidarietà del mondo politico e istituzionale (ma anche di semplici cittadini), passano su Youtube decine di filmati sugli scontri di ieri notte. E arrivano le repliche dei partiti chiamati in causa. «Le idee, specie se buone, non hanno bisogno, per diffondersi e farsi apprezzare, di gesti di teppismo - sottolinea il senatore di An Mariano Delogu, il quale nega che attivisti del partito e di Azione Giovani abbiamo partecipato «in alcuna misura» agli atti di violenza. Quindi contrattacca: «Quanto accaduto, per quanto riprovevole e inaccettabile, dipende esclusivamente all'atteggiameto tracotante del presidente Soru».