«Approvate le nostre proposte per tagliare i privilegi politici»
«Abbiamo realizzato un taglio di 800 milioni di euro con provvedimenti che vanno dalla riduzione delle comunità montane — ha spiegato Di Pietro — al trasferimento di 20 milioni di euro, previsti per il finanziamento dei partiti, in fondi per le carceri». Di Pietro è intervenuto anche sulla riforma della legge elettorale. Piuttosto che fare una legge dopo un'estenuante negoziato tra i partiti, ha spiegato il ministro delle Infrastrutture, «noi andremo dritti al referendum». «Se dobbiamo essere contro qualcosa, siamo contro la proliferazione dei partiti — ha continuato — Siamo d'accordo con l'idea di Veltroni e Berlusconi per una legge che blocchi il proliferare di mille sigle politiche, ma allora è il caso che nasca da una decisione dei cittadini. E vogliamo ricordare a Pd e FI che noi, insieme ad An, siamo stati i primi a dirlo, raccogliendo le firme per il referendum».