Rifiuti, mezza Italia dice no
L'Abruzzo si è detto disponibile ad accoglierne fino a 15mila tonnellate, mentre Emilia Romagna e Piemonte ne riceveranno 5mila a testa, anche se la provincia di Torino si è detta invece contraria. In Toscana ne arriveranno 4mila tonnellate, come anche nelle Marche. Nel Molise tremila, e mille in Calabria. E rispetto alle dichiarazioni dei giorni scorsi da parte di alcune delle amministrazioni regionali, è da registrare la disponibilità della Liguria, ne accoglierà un migliaio di tonnellate, mentre mercoledì si era detta contraria. Anche il Lazio darà un contributo, ma «la selezione avverrà a monte, nel territorio campano», ha precisato il presidente della Regione, Piero Marrazzo. Solo Lombardia e Veneto devono sciogliere la riserva ma si confida, rilevano le fonti del palazzo, che si raggiunga la «totale adesione». Ma la Lombardia è proprio la regione che potrebbe contribuire in misura maggiore a risolvere il priblema, vista le possibilità di smaltimento che ha la regione. E in Sardegna, dove ieri è giunta la prima nave carica di rifiuti, c'è stato un braccio di ferro al porto di Cagliari fra i manifestanti che cercavano d'impedire lo sbarco e le forze dell'ordine. Alcuni militanti indipendentisti dell'Irs e di Sardigna Nazione, che dal pomeriggio presidiavano il porto Canale in attesa dello sbarco di 500 tonnellate di rifiuti, sono stati bloccati da carabinieri e polizia mentre cercavano di avvicinarsi alla nave con l'intento di impedire le ultime operazioni di ormeggio. L'imbarcazione è riuscita ad attraccare dopo circa tre ore di attesa in rada. Molti manifestanti si erano, infatti, sdraiati per terra per impedire «pacificamente» la discesa dei camion carichi di rifiuti. I 24 tir sono stati tuttavia fermi davanti ai cancelli del porto in attesa di partire alla volta dell'inceneritore situato nella zona industriale di Cagliari. I manifestanti sono stati letteralmente trascinati via dalla Polizia che dopo numerosi tafferugli, cariche e ricorrendo all'uso dei manganelli, li ha spostati per far passare i tir. I manifestanti si sono assiepati dietro i cancelli che cingono il molo. I 24 camion carichi di rifiuti campani sono poi riusciti a varcare il cancello d'ingresso del porto Canale di Cagliari, diretti all'area del termovalorizzatore di Macchiareddu, alla periferia del capoluogo sardo. Tra le urla della folla, gli automezzi hanno lasciato il molo Grendi, mentre alcuni manifestanti si sono accaniti contro l'esterno dei camion. Sul posto anche il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, e alcuni parlamentari di Forza Italia che hanno per ore tentato di portare avanti una difficile mediazione. Sul posto anche diversi consiglieri regionali dell'opposizione, una delegazione di Azione Giovani e il parlamentare di Forza Italia, Mauro Pili, rimasto leggeremente contuso durante i tafferugli. Intanto, continua la polemica politica tra il centrodestra, che chiede di non accogliere l'immondizia campana e il governatore Soru, che si appella alla Costituzione e alla solidarietà.