«Siamo i principali responsabili»
E va all'attacco. Presidente, quello che sta succedendo a Napoli è il fallimento di una stagione politica? «Quello che è accaduto in Campania è una ferita per l'intero Paese. Una grande Nazione non avrebbe mai dovuto trovarsi in questa situazione che, tra l'altro, era ampiamente prevedibile». Ora, però, il governo è sceso in campo. «L'intervento del governo, che presenta sicuramente degli elementi di novità, deve spingerci ad una riflessione». Cioè? «Cioè dobbiamo evitare, come accaduto in passato, che risolta l'emergenza immediata si torni al solito balletto delle responsabilità». Teme l'ennesimo fallimento? «Il governo ha messo in campo degli uomini di Stato "forti" come il prefetto Gianni De Gennaro e il generale Franco Giannini. Ma anche Guido Bertolaso lo era». Eppure non riuscì a portare a compimento il suo piano? «La sua nomina, come oggi, fu accolta da consenso bipartisan, poi non ottenne il sostegno necessario. Per questo dico: garantiamo a De Gennaro gli strumenti e il necessario consenso politico. Dobbiamo dare la certezza che non ci saranno sbandamenti a livello istituzionale, di forze politiche locali né di forze sociali». E quali sono gli strumenti? «Io credo che tra le Regioni e le discariche occorrerà reperire disponibilità per almeno 1,5 - 2 milioni di tonnellate di immondizia. Senta, lei ha detto chiaramente che molte delle responsabilità sono da attribuire al centrosinistra. Eppure sia Antonio Bassolino sia Rosa Russo Iervolino godono di un consenso elettorale senza precedenti. Perché? «Perché i temi ambientali non sono mai stati al centro del dibattito. Basta vedere quando si formano le giunte. L'assessorato all'Ambiente viene sempre affidato a forze minori, quasi fosse un contentino. Questa mentalità deve cambiare». A dire il vero, in Campania, l'ambiente è appannggio quasi esclusivo dei Verdi. Forse un po' di responsabilità è da attribuire anche alla loro "politica del no"? «Una politica che evoca solo ansia e paure, è una politica inefficace. Dobbiamo avere il coraggio di dire che una discarica ben fatta non è la morte nera, un inceneritore ben fatto inquina di meno delle discariche della camorra. Se non parliamo con questa "lingua diritta" i danni saranno irreparabili».