Rifiuti, neanche le Regioni rosse
accolgono l'appello del premier
perl'impatto su tutto il Paese e non solo per Napoli e la Campania sembrerebbe accolto. Ma con molti paletti da parte di Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte, Sardegna, Puglia, Abruzzo, Basilicata ma anche da Calabria e Lazio nonostante siano anch'esse in emergenza rifiuti. Insomma, tutte le maggiori regioni con giunta di centrosinistra raccolgono l'invito con l'eccezione dell'Umbria, meta consolidata delle varie emergenze che si sono susseguite in Campania, che si è dichiarata indisponibile per gli strascichi giudiziari e finanziari pregressi. Disponibile la Sardegna che oggi riceverà 1.500 tonnellate di rifiuti imbarcati ieri dal porto di Napoli. No all'operazione salvataggio anche da Friuli e Liguria, mentre sembrerebbe disponibile il Molise che però per bocca del Governatore Iorio chiede di poter ricontrattare con il commissario per l'emergenza rifiuti in Campania, l'individuazione di un sito di smaltimento che sorgerebbe al confine con la regione nella provincia di Benevento. A pesare sulla unanimità delle posizioni espresse ieri sono l'annunciato diniego del Veneto: «Potremo accordare la nostra disponibilità solo se si dimettessero Bassolino e il ministro Pecoraro». A pesare anche il «no» della Lombardia: «Gli impianti e le discariche che abbiamo non sono sufficienti a ospitare i rifiuti campani - spiega l'assessore alle Reti e servizi di pubblica utilità Massimo Buscemi - Abbiamo un apparato di 15 termovalorizzatori e 11 discariche che funziona a regime e quindi non abbiamo una capacità produttiva aggiuntiva», ma soprattutto «abbiamo una raccolta differenziata al 44% e la rimanente parte di rifiuti che va nei termovalorizzatori o in discarica è di rifiuti trattati ed essiccati che quindi non emanano esalazioni nocive e cattivi odori». Al contrario, «dentro le famose ecoballe della Campania c'è qualunque cosa». Prodi, comunque, continua ad essere ottimista ed esprime «grande soddisfazione per la disponibilità da parte di tutte le Regioni ad affrontare il tema dell'emergenza in Campania, per quello che è e cioè un'emergenza nazionale». Sempre ieri alla Camera è stato il ministro Vannino Chiti ad assumersi l'onere di fronteggiare le proteste dell'opposizione per la latitanza di Prodi e dei ministri competenti in tema di emergenza rifiuti. Chiti ha illustrato in aula le linee guida di quella che dovrebbe essere la nuova risposta efficace e definitiva del governo. E ha chiesto di «far prevalere la coesione di tutti»; per poi promettere che «verrà il momento in cui, fuori dall'emergenza, bisognerà valutare le responsabilità che, in politica, devono valere diversamente che in campo penale». A Chiti ha replicato l'opposizione: «La drammaticità della questione avrebbe richiesto la presenza del premier e dei ministri interessati. - ha detto Sandro Bondi - E che le riunioni che impedirebbero a Prodi di essere qui si potevano fare prima e dopo». Bondi non ha lesinato critiche feroci agli amministratori locali della Campania e al governo centrale. E ricordando come anche il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso sia stato costretto a dare forfait per responsabilità diretta del ministro dell'Ambiente. Quell'Alfonso Pecoraro Scanio su cui Bondi ha preannunciato una mozione di sfiducia di Forza Italia, affinchè «non resti un minuto di più al suo posto».