Ad aprire le danze ci pensa Silvio Berlusconi. «Sulla legge ...
È il ledare dell'Udc, dopo che nella mattinata aveva avuto un incontro con i vertici di An, a lanciare la proposta trasversale. Pier Ferdinando Casini crede che «la bozza Bianco» possa «essere ripresentata in modo costruttivo. Penso che potrà avere il voto di Forza Italia, del Partito democratico, di Rifondazione e dell'Udc. Si tratta di mettere appunto alcuni correttivi, siamo vicini all'intesa». Insomma, Casini è convinto che con qualche modifica si possa avere una larga maggioranza in Parlamento formando un asse «anomolo»: dai partiti del centrodestra a quelli dell'estrema sinistra, passando per Veltroni. «Incontreremo Berlusconi nei prossimi giorni - dice Casini - An? Ha una sua posizione sul referendum che rispetto, ma non condivido». Non è solo l'opposizione a criticare la bozza Bianco sulla legge elettorale. Anzi, la sinistra estrema fa muro. A iniziare proprio dal Prc con il suo capogruppo al Senato Giovanni Russo Spena: «Siamo da sempre contrari al maggioritario, ma siamo contrari anche a un sistema bipartitico. Quindi Bianco dovrà modificare qualcosa». Il presidente del Pdci a Montecitorio, Pino Sgobio, lancia un netto «no alla bozza. Si riparta dalla bozza Chiti invece». Gli fa eco dal Senato Manuela Palermi («Quella non è una proposta elettorale, ma una provocazione) e Cesare Salvi di Sd («No al testo Bianco se restano i trucchi»). Si unisce al coro dei no anche l'Udeur. «La bozza per noi va rivista, altrimenti voteremo contro», minaccia il ministro Clemente Mastelle. E se i partitini si schierano contro, l'unico a dare sostegno al testo sulla legge elettorale (da approvare in tempi stretti, per chi vuole evitare il referendum) è Francesco Rutelli.