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Il risultato della polemica innescata da Giuliano Ferrara ...

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Persino il Papa, dopo le gerarchie ecclesiastiche che si erano pronunciate in tale senso, sembra allinearsi su questa impostazione pur ribadendo la sacralità del diritto alla vita e la necessità di riaprire il confronto, anche dal punto di vista scientifico. Insomma, arriva da più parti la difesa della legge sull'interruzione della gravidanza: dal leader del Partito democratico Walter Veltroni al ministro della Salute Livia Turco, passando per la senatrice «teodem» Paola Binetti. Senza dimenticare appunto le parole di Benedetto XVI. Ma dal Vaticano - come ha sottolineato Avvenire, il quotidiano dei vescovi - non è partito nessun «anatema» o «ordine di smantellare la legge sull'aborto di questo o quello Stato» ma solo l'auspicio di «una riflessione pubblica» e di un «dibattito» sulla legge 194. Un confronto richiesto anche dal segretario del Pd, per il quale la 194 è «una conquista di civiltà che deve essere difesa», ma «non mi spaventa una discussione di merito, che tenga a rafforzare gli aspetti di prevenzione, perchè l'aborto non è un diritto assoluto, ma è sempre un dramma da contrastare e da prevenire». Pronta la replica di Ferrara, secondo il quale «un dialogo così impostato parte bene e può essere condotto senza strumentalismi politicanti e senza secondi fini di qualsiasi genere, al solo scopo di capire meglio che cosa ci sia da fare tre decenni dopo il varo in tutto il mondo delle legislazioni che decisero di tutelare tragicamente la maternità e la salute delle donne minacciate dalle pratiche dell'aborto clandestino». Ferrara presenterà la sua proposta di una moratoria sull'aborto lunedì a Milano, nell'ambito di un incontro pubblico a cura del coordinatore nazionale di Forza Italia Sandro Bondi. Per la «teodem» Binetti è necessario non solo difendere la 194, ma applicarla «anche in quelle parti che, di fatto, tutelano in qualche modo la vita». Secondo la Binetti la legge «funziona soltanto per l'interruzione volontaria della gravidanza, mentre non viene applicata per la parte che tutela la maternità. Per questa parte c'è bisogno di una piena applicazione e la destinazione di adeguate risorse». Il ministro della Salute Livia Turco è tornata a difendere la 194, elencandone i molti lati positivi. A partire dalla drastica riduzione del numero degli aborti ottenuto dopo il suo varo: «È una legge saggia, lungimirante, attuale capace di coniugare responsabilità della donna e responsabilità del medico di fronte a decisioni di massima importanza». Il ministro ha scritto al Consiglio superiore della sanità, invitandolo a far sentire la sua voce.

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