I conti pubblici tornano Ed è già lite sul tesoretto

Si tratta del risultato migliore dal '99. Nello stesso periodo del 2006 era al 4%. È dunque sempre più a portata di mano, dunque, l'obiettivo indicato a fine anno dal premier Romano Prodi di un rapporto deficit-Pil attorno al 2% nel 2007, contro il 2,4% delle previsioni contenute nella Finanziaria. Sicuramente una buona notizia per gli italiani che dopo tante vessazioni dall'erario sperano di vedere allentata le pressione sui loro incassi. Ma il rischio è che il probabile tesoretto (così si chiama il maggior incasso che il fisco fa ogni anno rispetto alle previsioni) che è già maturato nel 2007 possa ripresentarsi anche quest'anno. E la sola avvisaglia ha già acceso la lotta tra le opposte fazioni: sinistra radicale da una parte, e liberaldemocratici dall'altra, su come utilizzare l'eventuale extragettito. Così Rifondazione Comunista ha già formulato la lista degli interventi per iniettare liquidità nei salari dei lavoratori. Ieri il responsabile dei problemi del lavoro del Prc, Maurizio Zipponi, ha chiesto al ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, la detassazione degli aumenti salariali derivanti dai rinnovi contrattuali per 7 milioni di lavoratori; la restituzione del fiscal drag (il meccanismo che tutela i salari dall'effetto combinato delle tasse e dell'inflazione) già da quest'anno e la riduzione delle aliquote fiscali per il lavoro dipendente a partire dal 27%. Il conto chiaramente lo pagano gli italiani. «Il ministro Padoa-Schioppa ha sul tavolo i soldi necessari per l'operazione derivanti dalle maggiori entrate ormai strutturali e consolidate e dalla elevazione dal 12,5 al 20% come in tutta Europa della tassazione delle rendite finanziarie». Insomma i circa 10 mila miliardi di euro necessari per rimpinguare le buste paga dei lavoratori dipendenti ci sono tutti. Già per ora solo sulla carta. Il primo stop ai comunisti è arrivato dall'altra ala dell'esecutivo. I liberaldemocratici di Lamberto Dini che sul punto ha detto: «Le proposte di Rifondazione Comunista non è detto che siano condivisibili e condivise dalle altre forze della maggioranza». Intanto da Bruxelles non è arrivato nessun commento. Il silenzio di Almunia è legato all'esito del confronto Governo e parti sociali sui salari. Le preoccupazioni di Almunia sono sempre le stesse. Dopo il già criticato impiego del tesoretto 2007 - si teme più che mai un nuovo aumento della spesa pubblica, con l'utilizzo delle nuove maggiori entrate per finalità diverse dalla riduzione del deficit. Le tesi di Prc vanno proprio in questo senso.