Dini allunga la vita a Prodi
[...] che non può assumere impegni seri senza prima sapere quante risorse avrà da ripartire. L'attesa scadenza è la relazione trimestrale di cassa, prevista per fine marzo. Intervistato dal settimanale «Economy», l'ex premier prende atto «della risposta positiva, anche se di massima» ricevuta dal premier sui «7 punti» da lui posti per la verifica di governo. «Le ha definite questioni condivisibili e comprensibili, di cui tenere conto durante la verifica con i partiti della coalizione finalizzata al rilancio dell'economia. Vedremo - aggiunge Dini - ma gli dobbiamo dare tempo. Il governo non potrebbe seriamente impegnarsi su nulla senza prima sapere quante risorse avrà da ripartire. Dopo di che, ripeto, non siamo disposti a rinnovare la nostra fiducia a un governo che non volesse impegnarsi a realizzare il nostro programma minimo per il rilancio del Paese». E ieri Dini e Pannella (e le rispettive delegazioni) si sono incontrati «per uno scambio di opinioni sulla situazione politica ed istituzionale del Paese e sulla relativa iniziativa di carattere liberale e riformatore». L'incontro - si legge in una nota - ha permesso di verificare e riscontrare una profonda unità di analisi e di obiettivi specifici ai soggetti politici liberaldemocratico e radicale. In particolare, per quanto riguarda l'urgenza di assicurare finalmente le riforme liberalizzatrici e di drastica riduzione della spesa e debito pubblici». Le due delegazioni hanno convenuto di tornare a riunirsi dopo la pronuncia della Corte Costituzionale sull'ammissibilità dei referendum elettorali, per affrontare il tema delle riforme istituzionali ed elettorale e, dopo il vertice dell'Unione.