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La giravolta di Veltroni: «Sì subito alla bozza Bianco»

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Walter Veltroni riunisce l'esecutivo del partito e, dopo una lunga discussione, dopo aver definito «incomprensibile» l'atteggiamento di chi, in una fase delicata come questa, apre uno scontro interno al partito (riferimento velatissimo a Massimo D'Alema), esce dal loft di piazza Sant'Anastasia con l'uovo di Colombo. Il Partito Democratico lavorerà per approvare, entro il 16 gennaio (data in cui la Consulta si esprimerà sull'ammissibilità del referendum elettorale ndr), il testo di riforma della legge elettorale in discussione nella commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama. «Serve un testo base per cominciare la discussione altrimenti questa non inizierà mai», dice Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato che spiega come per il Pd sia «imprescindibile il punto del voto unico». Quindi no a voto disgiunto, «ma se questo non ci sarà nel testo base, saremo comunque pronti a votarlo e lo reinseriremo con gli emendamenti». In ogni caso, al termine delle riunione, il vicesegretario del partito Dario Franceschini spiega che c'è «la consapevolezza che ci sono delle scadenze, ma non vogliamo arrivare ad una legge qualsiasi ma ad una buona legge elettorale». «Le posizioni che Veltroni ha espresso nell'intervista a Repubblica - aggiunge - sono quelle discusse più volte negli organismi del partito e andiamo avanti su quella strada». La strada è quindi quella appunto di partire dalla bozza Bianco vigilando che siano rispettati quei principi di riduzione della frammentazione e di garanzie di stabilità senza le quali il Pd non è disposto a discutere. «La bozza Bianco è una buona base di partenza - sottolinea Ermete Realacci - ma certo dobbiamo ragionare con gli altri e per arrivare ad una soluzione che abbia un consenso abbastanza ampio serve Rifondazione, serve Forza Italia ma anche altre forze del centrodestra». Proprio per questo, dopo un telefonata nel pomeriggio di ieri, il segretario del Pd Walter Veltroni incontrerà oggi quello dell'Udc Lorenzo Cesa da sempre fermo difensore del sistema tedesco. Nel frattempo, però, Veltroni incassa l'ok del Prc, dell'Udeur e dei Socialisti di Boselli che si dichiarano disponibili a discutere su opportune modifiche della legge Bianco. No secco da Verdi e Pdci, ma anche dagli ulivisti che, con Rosy Bindi, chiedono, «di fronte all'ennesima svolta», di convocare l'assemblea costituente entro gennaio. Intanto Palazzo Chigi fa sapere che il vertice dell'Unione sulla legge elettorale si terrà dopo la decisione della Corte Costituzionale sul referendum. Se tutto andrà come deve andare il Pd spera, in quell'occasione, di poter discutere delle modifiche da apportare alla bozza Bianco. Altrimenti sarà tutti contro tutti.

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