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Angeletti (Uil): "Pronti allo sciopero, Padoa Schioppa ci ostacola"

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Ilsegretario della Uil Luigi Angeletti in asse con il ministro di Rifondazione? Il sindacalista lascia cadere la domanda e guarda al sodo. «Questa sui salari è una vertenza e se domani (oggi, ndr) capiamo che il governo non ha intenzione di dare una risposta concreta sarà sciopero». Il ministro del Lavoro Damiano è ottimista e prefigura una no stop. Ci sono le condizioni per chiudere questo capito in fretta? «Certo che ci sono le condizioni, è un fatto di volontà. Si può benissimo non girare attorno alle questioni e risolverle nel giro di poche settimane. Noi non facciamo gli scioperi per il gusto di farli». Il ministro Ferrero ha detto che andrebbero bene 100 euro in più in busta paga. Avete in lui un alleato? «Basta che convinca i suoi colleghi e avrà il nostro plauso. L'importante che non si rimangi quanto detto, alla prima difficoltà con qualche collega di governo. Temiamo di trovarci alla fine da soli». Chi nel governo potrebbe ostacolarvi? «Sicuramente il ministro dell'Economia Padoa Schioppa». Padoa Schioppa ha detto che i soldi non ci sono e bisogna aspettare la Trimestrale di cassa a marzo. «Ha detto cosa prevedibili ma non è vero che i soldi non ci sono. Ci sono delle priorità e compito della politica è scegliere. E la scelta netta e chiara che deve fare il potere politico è di ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti non a chi genericamente ha bisogno. Vedremo se il governo è d'accordo su questa linea. Alleati dei sindacati sono coloro che vogliono risolvere i problemi. Questa per noi è una vertenza e la viviamo come tale». Ma non sarebbe stato meglio affrontare il problema con la Finanziaria? Ora bisogna aspettare la prossima manovra. «Certo ci abbiamo provato ma non è andata a finire bene. Ma no che non bisogna aspettare la prossima Finanziaria. C'è un Parlamento, che fa, non legifera più?» Che ne pensa dell'ipotesi di ridurre le aliquote? «Per carità. Le aliquote sono state aumentate nel 2006 e ci avevano detto che ci avremmo guadagnato. Ora le vorrebbero ridurre. Ma che è, una presa in giro? Vogliamo invece che la riduzione delle tasse avvenga sulle buste paga con la detassazione degli aumenti». Che tempi vi siete dati? «È stato Prodi a fine anno a proporre un patto sui redditi per gennaio e ora Damiano ha detto che bisogna fare in fretta». Disponibili anche a un'una tantum? «Assolutamente no. Niente una tantum, non è possibile. I redditi sono stati falcidiati non si risolve così il problema». Discuterete anche del nuovo sistema contrattuale? «L'attuale sistema contrattuale ha esaurito i suoi effetti e bisogna trovare un meccanismo che premi il lavoro. Il tema è affrontabile non appena si chiudono i contratti aperti. Bisogna dare più spazio al secondo livello».

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