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Frattini: «Niente fondi Ue con il commissario»

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[...]Per non parlare poi del danno d'immagine e il rischio che Napoli e la Campania vengano tagliate fuori dai circuiti turistici internazionali per la psorrima stagione estiva». Sono parole amare quelle del vicepresidente dell'Unione Europea Franco Frattini che lancia un'accusa al governo: «Siamo arrivati al punto che l'Unione Europea ha dovuto sollecitare il governo a considerare una priorità quella dei rifiuti in Campania quando già i segnali dell'emergenza si erano manifestati la scorsa estate». Quali sono le contestazioni europee sulla situazione rifiuti in Campania? «Noi abbiamo avviato una procedura d'infrazione a giugno poi integrata a ottobre e abbiamo ricevuto una risposta dal governo il 24 dicembre in tarda mattinata dopo che avevamo dato due mesi di tempo. Ora stiamo valutando questa risposta». Cosa dice la risposta del governo? «Descrive quello che è stato fatto e quale è la situazione attuale ma la risposta è superata da quello che la Tv ci mostra ogni giorno». Torniamo alle contestazioni europee. «Avevamo indicato secondo il piano regionale di smaltimento dei rifiuti che si deve smaltire il 25% del totale. Il ministro Pecoraro Scanio aveva aggiunto un criterio più restrittivo cioè almeno l'80%. Risultato: ora si smaltisce solo l'11%. C'è una inadempienza delle autorità regionali che è una violazione della direttiva Ue sui rifiuti. C'è anche un secondo punto». Quale? «La Uei non può erogare fondi per il riciclaggio dei rifiuti (circa tra i 3-500 milioni di euro) fino a quando ci sarà il commissario . Noi riteniamo che gestione commissariale non garantisca l'autorevolezza e la stabilità degli interventi ma solo un'azione emergenziale. Se non c'è un'assunzione stabile di responsabilità noi non possiamo far affluire fondi». Ma in passato sono stati erogati. Cosa è cambiato? «Non abbiamo ancora il rendiconto di quanto è stato speso in fondi europei negli scorsi anni. L'emergenza rifiuti dura da una decina di anni e gli ispettori dell'Olaf valuteranno come sono stati spesi i fondi comunitari. Negli scorsi anni la Ue aveva erogato molti soldi alla Campania malgrado la gestione commissariale ma con la presidenza di Barroso c'è stato un cambiamento. Non verrà dato nemmeno un euro se non c'è una gestione istituzionale stabile». Cosa accadrà se la risposta del governo alle contestazioni europee non sarà soddisfacente? «Si andrà avanti con un parere motivato che può sfociare in una sanzione». Di quanto potrebbe essere la sanzione? «Non si può dirlo ma di regola è molto salata. c'è poi il danno d'immagine che non va sottovalutato». Vuol dire che la Campania verrà tagliata fuori dai circuiti turistici internazionali? «Proprio così. Questo è il periodo in cui le agenzie di viaggi fanno il book con i circuiti turistici e di sicuro terranno conto di questa situazione per distogliere i clienti dalla Campania». Quale è stato l'errore politico maggiore? «È stato di affidarsi ai commissari straordinari quando il potere istituzionale andava gestito da comune e regione. Quando l'estate scorsa la situazione è esplosa è continuato il commissariamento che ha perpetuato la situazione di incertezza. Questo ha costretto la Commissione a muoversi».

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