Rifiuti, tutti contro Bassolino
A conclusione della giornata è intervenuto da Bologna Romano Prodi per ribadire che «il governo si assume tutte le sue responsabilità» per porre fine ad un'«emergenza che mette in gioco il Paese con un'immagine negativa». «Dobbiamo affrontare - ha assicurato Prodi - il problema per sempre. Dobbiamo offrire una capacità di lavorazione dei rifiuti che sia superiore all'offerta che viene prodotta in Campania, altrimenti non si normalizzerà mai la situazione». Viene confermata così la perfetta sintonia tra il premier e il Capo dello Stato. L'impegno delle due massime cariche dello Stato non è però servito a stemperare il livello dello scontro politico. Il centrodestra è rimasto compatto nel chiedere le dimissioni di Antonio Bassolino e Rosa Russo Iervolino, e a loro si è aggiunto Antonio Di Pietro. Nell'opposizione, è sceso in campo Pier Ferdinando Casini, per chiedere, sebbene con toni pacati, le dimissioni di Bassolino, pur riconoscendo tuttavia che il centrodestra in Campania «avrebbe potuto fare di più». Il fronte della maggioranza ha cominciato a mostrare qualche incrinatura con una richiesta di Antonio Di Pietro che ha fatto eco al presidente dell'Udc nell'intento di mandare a casa il governatore della Regione Campania: «Ci sono responsabilità politiche che vanno assunte al di là delle brave persone e della buona fede». E per corredare di coerenza il suo ragionamento, il ministro ha fatto sapere che l'Idv uscirà dalla colazione regionale. Non è stato l'unico «malumore» della giornata nell'Unione. Clemente Mastella dalla vicina Avellino non ha rinunciato a criticare pubblicamente il sindaco di Napoli: «Non capisco Iervolino che lotta insieme ai manifestanti di Pianura. Se prevale il criterio di cavalcare la protesta è la fine - ha aggiunto il ministro della Giustizia - Da 14 anni viviamo questa fase emergenziale, nella quale oggettivamente maggiori sono le responsabilità del centrosinistra rispetto al centrodestra, però oggi è il momento di decidere e noi dovremmo avere l'orgoglio e la responsabilità di muoverci come se il commissariato non esistesse». Nella maggioranza non si sono registrati molti altri interventi. Dalle opposizioni è proseguito invece un coro di critiche e di polemiche. Il leghista Giuseppe Calderoli ha chiesto al Quirinale di usare i suoi poteri di scioglimento del Consiglio Regionale Campano («Il presidente della Repubblica può, con proprio decreto, secondo le procedure stabilite dall'articolo 126 della Costituzione, procedere allo scioglimento del consiglio regionale della Campania»). Lo stesso hanno fatto il forzista Giuseppe Gargani («La Regione Campania deve essere commissariata. Invito il Capo dello Stato allo scioglimento dell'ente regionale») e, per An, l'ex ministro Maurizio Gasparri. Sandro Bondi, coordinatore di Fi, ha invocato un governo regionale di emergenza, mentre Michela Vittoria Brambilla ha assicurato che mobiliterà i suoi Circoli per cacciare Rosa Russo Iervolino. Non è mancato qualche intervento più catastrofista. Il leghista Mario Borghezio ha chiesto l'intervento dell'esercito perchè «la Campania è il nostro Afghanistan».