Franco Sortito NAPOLI Sempre peggio a Pianura, la ...
La linea Maginot del no a tutti i costi alla discarica mescola cittadini spaventati dall'arrivo di tonnellate di spazzatura da possibili strumentalizzazioni. Non usa mezzi termini, ad esempio, Luigi Cuomo, coordinatore delle associazioni antiracket di Napoli. Ha denunciato che i commercianti della zona sono stati costretti ad abbassare le saracinesche. Poi va oltre: «La battaglia di civiltà contro la discarica di Pianura rischia di essere vanificata dalla presenza della criminalità e della camorra che è scesa in campo cercando di guidare il movimento. Con la camorra noi perdiamo la battaglia». Visi coperti, una parte dei manifestanti lancia sassi contro le forze dell'ordine. Due poliziotti restano feriti. Pugni contro camionette di polizia e carabinieri, un mezzo sbanda prima di allontanarsi dall'epicentro della protesta. Gli agenti rispondono, la tensione sale alle stelle. Auto che si trovano parcheggiate vengono capovolte. I residenti del quartiere urlano che il loro no alla discarica vuole essere una forma di dissenso civile ma la violenza sembra annacquare queste ragioni. Si susseguono i blocchi stradali, viene occupata la ferrovia Roma-Napoli. Uno stop and go che, se possibile, aumenta i disagi. Il quartiere è isolato, così come centri vicini come Quarto e Pozzuoli, la città è sulle prime pagine e in apertura dei telegiornali come simbolo di un problema irrisolto da quattordici anni. Un operatore del 118 viene aggredito mentre cerca di prestare soccorso a un ragazzo della zona. Anche le attività normali divengono impossibili. I cortei paralizzano il traffico, i blocchi imprigionano chi vorrebbe uscire dalla zona. Ma non c'è affatto solo la guerra di Pianura. Non si raccoglie la spazzatura dalle strade, nel Napoletano e nel Casertano anche da 15 giorni. Ma i cumuli sono evidenti anche a Napoli città, nel centro. Del resto non sarebbe possibile prendere la spazzatura da terra. Gli impianti sono chiusi perchè non si sa dove portare i rifiuti lavorati. Non c'è un'alternativa al sito di Taverna del Re, a Giugliano, diventato mega deposito delle ecoballe. Si cerca disperatamente di individuare siti di stoccaggio. Ma la spazzatura invade le strade, cumuli sono visibili davanti alle scuole. A San Giorgio a Cremano - dove ieri un gruppo di una ventina di persone con il volto coperto hanno riversato in strada il contenuto dei cassonetti d'immondizia - a Torre Annunziata ed a Caserta domani le scuole non riapriranno. Una decisione a tempo indeterminato. A Volla lo stop è di tre giorni ma in tutti i Comuni si valuteranno le iniziative da adottare. Un quadro caotico tanto che l'assessore regionale all'Istruzione, Corrado Gabriele, annuncia l'ipotesi di rivedere il calendario scolastico «per prolungare la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado site nei Comuni maggiormente colpiti dall'emergenza rifiuti». Provvedimenti d'emergenza a tutela della salute pubblica. E intanto, Pianura si prepara ad alte battaglie.