Visco jr assunto a Sviluppo Italia
È Sviluppo Italia spa (ora Agenzia Nazionale per l'attrazione investimenti e lo sviluppo di impresa) ad aver assunto Gabriele, che a lui ha riservato un ufficio, uno staff al seguito, e un bel cartellino fuori della sua porta con sopra scritto «Dirigente». Una scalata degna di nota. Specialmente se si considera che Visco junior era entrato per la prima volta nella società controllata da via XX Settembre a luglio, il primo, per un breve periodo di consulenza di tre mesi, che si è concluso l'ultimo giorno di settembre. Quanto guadagni ora non è noto, ma quanto ha guadagnato prima sì: ben quarantaseimila euro in circa novanta giorni. Insomma, una scalata lampo. Dalla consulenza alla dirigenza in meno di un anno. E come scrive ItaliaOggi non sono messe sicuramente in dubbio le ottime qualità del giovane Visco, ma della sua carriera si conosce solo una sua esperienza a Telecom, e la sottoscrizione insieme a tutta la sua famiglia - spiega Stefano Sansonetti - di una petizione che chiedeva di intitolare un largo del parco di Villa Ada alla memoria di Gianni Grasso, un sociologo e studioso di biotica. Già a luglio, quando Gabriele Visco era stato preso come consulente a Sviluppo Italia, si erano scatenate le polemiche. Isabella Bertolini, deputata di Forza Italia, aveva parlato del viceministro come «il fustigatore degli italiani» che «si trova ancora una volta al centro di una vicenda da chiarire. Ricapitoliamo: Visco il "censore" degli italiani - prosegue Bertolini - non esitava a scagliarsi contro i condoni edilizi, salvo poi essere condannato per abusivismo edilizio nella sua villa a Pantelleria. Poi si è reso protagonista di uno degli scandali più gravi della nostra Repubblica rimuovendo il Comandante della Guardia di Finanza, perché svolgeva indagini sui suoi compagni di partito. Oggi ce lo ritroviamo nuovamente nell'occhio del ciclone perché il figlio fa parte di una serie di assunzioni eccellenti della società pubblica Sviluppo Italia». E a portare definitivamente il figlio del numero due del ministero dell'Economia dentro le mura di Sviluppo Italia è stato proprio l'amministratore delegato della società, Domenico Arcuri. L'ad difese la posizione di Gabriele, lavoratore come altri ma dal cognome di grande rilievo. Arcuri disse in una intervista che non esistevano raccamandazioni e che non c'era niente di male se il figlio di Vincenzo Visco era stato preso a lavorare in una società del ministero dell'Economia. Ed è chiaro, che l'ad ha così posto il suo sigillo di garanzia sulle qualità del ragazzo neoconsulente. Tanto bravo da meritare un posto da dirigente. Ma - come spiega ItaliaOggi - non è la prima volta che Sviluppo Italia ha a che fare con dei casi di «parentopoli». Ha portato avanti la sua scalata anche Bernardo Mattarella, figlio dell'esponente dell'Ulivo ed ex ministro della Difesa Sergio Mattarella. Per Bernardo il percorso fu simile a quello di Visco junior: è entrato senza fare troppo rumore, poi la piccola escalation è diventata sempre più grande.