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Il ministro dell'Ambiente, che è anche leader dei Verdi e quindi può contare in Campania sui suoi amministratori locali, punta l'indice sul localismo esasperato e denuncia il fallimento del piano di dieci anni fa. Insomma, sul caso-rifiuti il rifiuto di assumersi le proprie responsabilità è totale e, insieme, scandaloso. Tanto da spingere il presidente della Repubblica a dirsi «allarmato» e a intervenire presso l'esecutivo perché sblocchi la situazione. Le parole di Napolitano sono piuttosto chiare, anche se nella sua veste non può sbilanciarsi troppo. «Mi sono trovato d'accordo con il presidente del Consiglio e con i ministri degli Interni e dell'Ambiente - ha detto il capo dello Stato parlando con i giornalisti nella piazzetta di Capri - sul fatto che ci sia una assunzione di responsabilità precisa per sbloccare questa situazione». «Possiamo dire che lei è preoccupato, presidente?», ha chiesto un giornalista. «Ho detto nel messaggio di Capodanno che è un problema sempre più allarmante - ha replicato Napolitano - quindi sono non preoccupato, ma allarmato». Per ora il governo si è limitato a condividere «totalmente l'appello» del Prefetto di Napoli e facendo «sua la garanzia che ciascuno dei siti, a partire da Pianura, sia rigorosamente destinato all'autosufficienza locale». Palazzo Chigi sottolinea che «ci sono gruppi estremisti, sia locali che giunti da fuori, che hanno cercato e cercano di alzare barricate di dissenso». E che «c'è la radicata sfiducia dei cittadini, che può spingere alcuni di loro a unirsi a tale opposizione». Ma il problema dell'immondizia che riempie le strade esiste, ed è molto concreto, a prescindere dall'atteggiamento dei cittadini. E di fronte a questo problema tutti si lavano pilatescamente le mani. Il sindaco Rosa Russo Iervolino definisce assurda la decisione del commissariato di governo per l'emergenza rifiuti in Campania di riaprire la discarica nel quartiere Pianura. E aggiunge: «La città è commissariata da 14 anni. Sono stati spesi 2 miliardi, ma chi li ha visti? La responsabilità degli sprechi è dei vari commissari che si sono succeduti in questi anni. Ci sono state posizioni di radicalismo ambientale che non hanno pagato. E abbiamo avuto vescovi che hanno benedetto qualsiasi rivoluzione, e politici di centrosinistra che sono andati loro dietro». Per Pecoraro Scanio il vecchio piano «che prevedeva la chiusura delle vecchie discariche con l'obiettivo di produrre combustibili dai rifiuti non è stato applicato e così si sono accumulate le ecoballe, e il sistema è collassato». Ma ai Verdi appartengono l'assessore comunale all'Ambiente, il presidente della Provincia e l'assessore regionale all'urbanistica. Infine, il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino accetta le critiche, si assume le sue responsabilità politiche ma dice che non si dimette.

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