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Fabio Benvenuti Un piano rifiuti regionale che stenta a ...

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Il piano prevede la realizzazione di 4 impianti di termovalorizzazione e 8 linee di combustione per la produzione di combustibile da rifiuti (Cdr), da circa 10 megawatt ciascuna. L'obiettivo è arrivare a quota 50% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2010 e sulla produzione di compost di qualità in impianti di bacino. Attualmente, però, la raccolta differenziata nel Lazio è a quota 11%. Il ritardo nell'applicazione del piano rischia di farci entrare in emergenza rifiuti. Sono diverse le situazioni critiche al momento, a cominciare dalla capitale, dove la discarica di Malagrotta rischia di esplodere. Il sito di Roma avrebbe dovuto chiudere lo scorso mese di maggio ma è arrivata la proroga fino a tutto il 2008 e quindi oggi raccoglie 4.500 tonnellate al giorno. Situazione simile a Latina, dove la discarica di Borgo Montello, che raccoglie anche i rifiuti di Anzio e Nettuno, è da tempo satura e si va avanti a colpi di ampliamento tra le proteste dei residenti. Provincia e Comune chiedono di avere un termovalorizzatore per chiudere «in casa» il ciclo dei rifiuti. Critica la situazione di Rieti: i rifiuti vengono conferiti in una discarica di Viterbo, con notevole incidenza sui costi e quindi sulle bollette finali. L'individuazione di un'area da adibire a discarica nella bassa sabina ha portato alla protesta dei residenti. In attesa di attuazione del piano emergenziale dei rifiuti, Viterbo vice una situazione stabile, potendo contare sulle discariche di Monterazzano, in fase di ampliamento, e di Ombrone. Non sembra avere problemi Frosinone, che può contare sull'impianto di combustione di Colfelice, pronto a tornare a regime dopo varie inchieste ed i sigilli della Procura, ed il termocobustore di San Vittore. Senza problemi, al monto, anche Civitavecchia, che si appoggia alla discarica di Fossa del prete.

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