Scatta il processo alla Binetti, Unione a rischio «aborto»
[...] della legge 194 sull'aborto ed è pronta a votare la mozione del coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi.Ma stavolta i suoi colleghi teodem l'hanno abbandonata: non hanno dubbi che sia necessaria una verifica, una sorta di tagliando della legge, ma bocciano l'ipotesi di mettere la questione ai voti. Il fine di un'operazione di questo tipo - secondo loro - sarebbe solo propagandistico. Intanto, però, dal ministro delal sanità Livia Turco arriva uno stop duro: la legge non si tocca. La polemica si snoda così, dopo l'intervento del cardinal Ruini, pesando e dosando le parole. Lo stesso Sandro Bondi ci tiene a precisare di non aver mai parlato di revisione della 194, ma di aver proposto semplicemente l'istituzione di linee guida per consentirne una migliore applicazione. Inoltre, spiega, non c'è alcuna novità e quindi tanto meno alcuna strumentalizzazione perché la mozione in questione è stata presentata tre mesi fa (negli archivi della Camera dei deputati però non risulta agli atti). Un no chiaro e forte arriva però ed è quello firmato Alfredo Reichlin, presidente della commissione Valori del Pd, e indirizzato a Giuliano Ferrara. Di argomentare la proposta di moratoria dell'aborto, lanciata dal direttore del Foglio, di fronte ai membri del Partito democratico non se ne parla proprio. «La commissione - spiega Reichlin - ha tanti temi da discutere ma l'aborto, o meglio le leggi che regolano questa dura e dolorosa ma libera scelta delle donne, non è tra queste». Marina Sereni, numero due del Pd alla Camera, difende la 194, considerata «un'ottima legge». Dalla sua approvazione a oggi, però, «molte cose sono cambiate» ed è «compito della politica aggiornare la legge ai tempi». Stesso ragionamento da parte dell'omologo al Senato, Luigi Zanda. Difende a spada tratta invece la legge il ministro della Salute Livia Turco: «È una legge applicatissima». E ricorda i numeri a favore: «Dal 1982 ad oggi gli aborti si sono praticamente dimezzati riducendosi del 45%» e la clandestinità sconfitta. Il legislatore dovrà quindi avere mano ferma, dopodiché nessun problema — aggiunge il ministro — a discuterne pubblicamente. Una posizione condivisa da un'altro ministro del Pd, quello per le Pari opportunità Barbara Pollastrini. La sinistra dell'Unione fa ovviamente quadrato e si dice pronta a alzare barricate all'ipotesi che si apra un capitolo così delicato. E che come sempre al Senato potrebbe diventare un terreno particolarmente scivoloso. Non a caso c'è già chi è pronto a fare pressing, come il senatore di An Gustavo Selva che punta a presentare una mozione di revisione della legge a Palazzo Madama. Una partita parlamentare che sarebbe però tutta da giocare perchè se l'Unione deve fare i conti con l'ala più cattolica, il centrodestra ha al suo interno un fronte laico ben nutrito e che non è pronto a fare sconti.