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Ride Padoa Schioppa, l'Italia no

Padoa Schioppa

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Insomma a ridere è solo Padoa Schioppa perchè mentre il ministero dell'Economia dice che il fabbisogno del 2007 è sceso a 27 miliardi (inferiore di circa 7,6 migliardi rispetto al 2006), un'indagine dell'Adnkronos, che rielabora calcoli di OD&M su dati ufficiali Istat, indica che in 5 anni c'è stata una perdita di potere d'acquisto del 10%. Padoa Schioppa sottolinea che il dato sul fabbisogno è il migliore dopo il 2000, anche se l'avanzo messo a segno a dicembre, 15 miliardi, è inferiore rispetto ai 21,5 miliardi di dicembre 2006. Pesano su questo dato le erogazioni decise a fine anno, come il bonus per gli incapienti, i contribuenti talmente poveri da non pagare le tasse e da non usufruire neanche degli sconti fiscali. Il dato di dicembre, mese strutturalmente buono per i conti pubblici perchè mette in cassa l'autotassazione di novembre, segna però un rallentamento rispetto all'ultimo biennio in cui l'avanzo era stato di 21,5 miliardi (2006) e 23,2 miliardi (2005). Il Tesoro al proposito ricorda che quest'anno è stata decisa una redistribuzione delle risorse con il decreto collegato alla Finanziaria per il 2008. L'una tantum per il bonus incapienti valeva 1,9 miliardi di euro. Ma ci sono anche altri mancati introiti nel saldo di cassa dell'ultimo mese del 2007: 4.300 milioni legati alla soppressione dell'obbligo di versamento dei concessionari della riscossione di parte delle imposte indirette; erogazioni di contributi per investimenti, «oltre ad un sostenuto livello di pagamenti - spiega il ministero dell'Economia - in gran parte conseguente alle consistenti erogazioni di risorse arretrate alle Regioni per il finanziamento della spesa sanitaria». Hanno contribuito invece a migliorare il dato, il buon andamento delle entrate fiscali, in particolare il gettito dell'autoliquidazione, il versamento da parte di Fintecna di circa 1,5 miliardi per gli impegni assunti dalla società nei confronti di Stretto di Messina s.p.a., nonché il venir meno di finanziamenti straordinari per investimenti realizzati alla fine dello scorso anno. Il dato positivo sui conti pubblici è stato commentato con soddisfazione dal ministro Padoa Schioppa. «Il risanamento non è ancora compiuto ma l'Italia può ora portarlo a termine. Viene confermata la validità e l'efficacia delle scelte adottate in questo primo anno e mezzo di legislatura». Ma Padoa lascia intendere che bisogna mantenere alta la guardia. «Dobbiamo continuare con determinazione il risanamento avviato, poichè il cammino da percorrere per raggiungere il pareggio di bilancio non è ancora compiuto». Per la sinistra radicale invece questi dati confermano che ora ci sono le condizioni per effettuare una politica di sostegno ai salari. «Ci sono le risorse per aumentare le retribuzioni e le pensioni medio basse, riducendo il carico fiscale ai ceti più deboli» ha affermato il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero. Il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli rilancia invece sulla questione ambientale e sociale che «ora si può affrontare con maggiore incisività».

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