«Il matrimonio non ci deve mettere paura»
[...]intervenendo ieri pomeriggio a un momento di riflessione sulla pace organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio di Genova. Commentando il messaggio di Papa Benedetto XVI per la Giornata della Pace, il prelato ha affermato che «la famiglia è la prima agenzia educativa alla pace e quindi deve essere tutelata e promossa» ed ha messo in guardia dai «grandi enunciati e dai grandi criteri» sulla pace che, troppo spesso, rischiano di diventare «alibi per non fare nulla». A Genova la Comunità di Sant'Egidio, insieme ad altre associazioni e movimenti, ha organizzato un momento di riflessione sulla pace che si è tenuto presso la chiesa della Ss. Annunziata, durante la quale sono state ascoltate le testimonianze di una giovane ugandese, sopravvissuta alla guerra, e quella di una famiglia romena, che ha saputo costruirsi un futuro in Italia. Tra le autorità presenti alla cerimonia, il sindaco, Marta Vincenzi, il vice presidente della Regione Liguria, Massimiliano Costa, il presidente della Provincia, Alessandro Repetto. Poi l'appello di Bagnasco diretto ai giovani: «Cari amici non abbiate timore di farvi la vostra famiglia, di affrontare la vita a due nel vincolo pubblico del matrimonio. Se siete cattolici - ha spiegato - sapete che il matrimonio è un Sacramento, cioè una realtà nuova dove Cristo ha legato la sua presenza d'amore, un amore grande che eleverà e sosterrà il vostro amore di coppia». In particolare, il card. Bagnasco ha esortato i ragazzi a «non temere la responsabilità dei figli». «È una grande responsabilità - ha detto - ma la gioia che ne deriva e la pienezza della vostra vita sono impagabili». Bagnasco ha anche ricordato la funzione della famiglia come «cellula ineguagliabile e fondamentale della società umana», sottolineando quanto siano «decisivi e consolanti l'amore e la cura dei familiari» verso gli anziani e i malati, e «quanto sia ammirevole la dedizione per la vita che non solo viene accolta, ma sostenuta e accompagnata fino al naturale tramonto». Di questo infatti, ha affermato, «i malati hanno soprattutto bisogno».