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«Ho votato sì ma ora Prodi deve modificare la Bossi-Fini»

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Ma il ministro della Solidarietà inasprisce i toni quando parla del leader dei Liberaldemocratici: quello di Lamberto Dini, per Paolo Ferrero, è infatti un autentico «attentato alla democrazia». Com'è andata in Consiglio dei ministri, la sua proposta è stata accolta senza problemi? «La mia è stata una richiesta molto forte, anche se non ho posto ultimatum. Ho molto insistito affinché il decreto fosse collegato come tempi di produzione legislativa al superamento della Bossi-Fini». Perché? «L'immigrazione in Italia è una grande questione e non era possibile che l'unico provvedimento del governo in materia riguardasse quella che è, per fortuna, una minoranza, cioè chi delinque, senza dare una risposta ai tre milioni e mezzo di cittadini stranieri che lavorano legalmente nel nostro Paese». Per il centrodestra il problema dei clandestini è stato aggravato dal decreto flussi varato da voi un anno fa... «Il decreto non ha funzionato per colpa della Bossi-Fini. Chi è in clandestinità non va via dall'Italia perché rischia un decreto di espulsione di dieci anni e i tempi di attesa per i visti sono biblici. La Bossi-Fini è basata su un presupposto fasullo: il datore di lavoro assume una persona che sta ancora nel suo Paese e che non conosce. Questo, ovviamente, non accade mai. Si entra clandestinamente, si cerca un lavoro e si fa domanda per il permesso. Che i flussi siano più o meno ampi non cambia niente. Se non si modifica la legge per consentire l'incontro tra offerta e domanda i clandestini resteranno un esercito gestito dalla malavita organizzata». Che ne pensa della «rivolta» di Dini? «Noi abbiamo chiesto la verifica per stabilire le cose da fare nel 2008. E il nostro punto fermo è la redistribuzione del reddito verso il lavoro dipendente. Voglio vedere Dini far cadere un governo perché aumenta i salari a chi non arriva a fine mese...». Dini sostiene che i conti non tornano.... «La nostra critica è opposta. Il governo ha fatto un risanamento pensando più a Bruxelles che al sociale. E poi se Dini vuole fare un'altra maggioranza lo dica. Il potere di condizionamento di questo centro è incompatibile con le regole democratica. È un vero attentato alla democrazia. Cambiamo il sistema elettorale e poi Dini si presenti e verifichi quanti voti prendono le sue proposte».

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