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Grazia a Contrada, esplode la polemica

Bruno Contrada

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Contro l'ex funzionario del Sisde, in carcere con una condanna a dieci anni per concorso esterno alla mafia, e gravemente malato, è subito scesa in campo Rita Borsellino, sorella di Paolo. A cascata sono arrivate le proteste di numerosi altri parenti di vittime della criminalità organizzata, che hanno chiesto a Napolitano di pensarci bene. Il Quirinale ha risposto assicurando che Napolitano sa quello che sta facendo: «A proposito dell'intensificarsi di dichiarazioni e di appelli in merito al "caso Contrada" - recita il comunicato del Quirinale - si fa notare che il Presidente della Repubblica ha ben presente, di fronte a qualsiasi domanda di grazia, tutte le ragioni da prendere in considerazione, quanto stabilito dalla Corte Costituzionale e le procedure da rispettare». Il Quirinale tiene anche a ricordare che una scarcerazione per motivi di salute può essere stabilita solo dalla magistratura di sorveglianza. La partita, per il momento, riguarda il ministro della Giustizia Mastella, che ha fatto sapere di aver dato «immediatamente» il via libera all'istruttoria per la grazia, non appena ricevuta la documentazione degli avvocati di Contrada giratagli da Napolitano. «Come sempre - ha spiegato Mastella - valuterò la situazione e formulerò il parere previsto dalla legge sulla base degli elementi che mi verranno trasmessi ad esito dell'istruttoria stessa». Secondo la Borsellino, la grazia sarebbe «estremamente grave», perchè Contrada, «è stato condannato per reati commessi tradendo la sua funzione di servitore dello Stato, quello stesso Stato per cui Giovanni, Paolo e tanti altri rappresentati delle istituzioni hanno consapevolmente dato la vita». Contro la grazia a Contrada si sono espressi la fondazione Caponnetto, l'associazione dei familiari della strage di via dei Georgofili, la figlia del giudice Scopelliti. A Rita Borsellino e agli altri hanno risposto i sette fratelli di Contrada, che si dicono «rattristati dal sentire affermazioni crudeli» e chiedono «rispetto per le sofferenze subite per 15 anni da un uomo condannato ingiustamente». Sul piano politico, il centrodestra è schierato su posizioni favorevoli alla grazia. Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia, ricorda che per Ovidio Bompressi, condannato per l'omicidio Calabresi, la grazie fu concessa senza problemi. Il caso Contrada, condannato anche sulla base di dichiarazioni di pentiti della mafia, ha spinto il senatore il senatore di FI Lino Jannuzzi ad annunciare una raccolta di firme a Palazzo Madama per istituire una commissione di inchiesta sui pentiti. Nel centrosinistra prevale la prudenza. Il prodiano Franco Monaco dice che la grazia a Contrada suscita «forti perplessità», visto il reato per il quale è stato condannato. L'Italia dei Valori è contraria e , con Stefano Pedica, chiede rispetto per «chi ha pagato con la vita». I radicali, favorevoli. E Beppe Grillo propone uno «scambio» fra Contrada (in galera) e Vallanzasca (libero). Quest'ultimo, per Grillo, «almeno non era pagato dai cittadini per delinquere nei servizi segreti».

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