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«Siamo qui perchè c'è tutto un Paese da ricostruire ed è un ...

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Un incontro con i soldati durante il quale ha ribadito il senso della missione italiana in Afghanistan. Ma un incontro che ha subito riscatenato le polemiche sul rifinanziamento della missione su cui bisognerà pronunciarsi a febbraio. «I nostri soldati qui, in Afghanistan, sono impegnati in uno sforzo di ricostruzione complessivo del Paese. Come il presidente Karzai ha chiesto, noi dobbiamo lavorare insieme - ha spiegato spiega Prodi ai microfoni del Tg1 - per riorganizzare l'apparato amministrativo, la giustizia, le scuole, gli ospedali». La visita di poche ore è servita a ribadire il ruolo di pace dei militari italiani e per riconfermare la grande collaborazione con le autorità afghane. «Siamo qui per portare la pace e l'Italia è grata a chi tiene alto l'onore del nostro paese», ha detto il premier incontrando i soldati. Quello del presidente del Consiglio è stato un «grazie di cuore», un attestato di «riconoscenza» verso il nostro esercito da parte del governo e di tutti i connazionali. Il Professore dice di essersi «commosso» nel vedere i militari italiani all'opera. E di riconoscenza verso l'Italia ha parlato anche il presidente afghano, Hamid Karzai, al termine di un breve faccia a faccia, nella Capitale, con Prodi: «Grazie Italia», ha detto congedandosi dall'ospite. Il presidente del Consiglio ha ribadito più volte il ruolo fondamentale del nostro contingente nell'aiuto alla rinascita dell'Afghanistan. In questo quadro, «l'Italia si sta distinguendo non solo da un punto di vista quantitativo ma anche qualitativo».

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