Superato lo scoglio della Finanziaria ora tutta ...
È evidente che il Sì al referendum, suonerebbe come un liberi tutti per i partiti della maggioranza e già Boselli e Mastella hanno fatto intendere che un minuto dopo aprirebbero una crisi di governo. Il centrodestra poi tornerebbe a chiedere a gran voce le elezioni anticipate. Questo significa che per Prodi è vitale un pronunciamento negativo della Corte Costituzionale, ne va della sua sopravvivenza. Con questo clima il comitato referendario di Giovanni Guzzetta teme che vi possano essere delle pressioni sui giudici costituzionali. Sicchè ieri si è appellato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, come garante della situazione. Guzzetta in una lettera al Quirinale sottolinea «l'emergere di un clima intorno al giudizio della Corte che rischia di turbare la serenità che dovrebbe accompagnare, anche nel Paese, l'attesa di quel giudizio». Quindi l'appello a Napolitano affinchè si faccia garante del «pieno rispetto dell'autonomia della Corte costituzionale nei confronti di qualunque tentativo di ingerenza e perchè si eviti qualsiasi turbativa che possa pregiudicare una serena attesa del suo giudizio». Immediata si è fatta sentire la voce del Quirinale. Napolitano ha ribadito «la piena fiducia nella competenza e nell'autonomia di giudizio della Corte» dicendosi convinto che «sussistano tutte le condizioni, oltre che le garanzie, per un sereno giudizio della Corte Costituzionale sulla ammissibilità dei referendum». Poi il presidente sottolinea di aver «ripetutamente posto all'attenzione delle forze politiche l'esigenza di una riforma della legge elettorale». Quanto alle presunte pressioni il presidente concorda con Guzzetta sul fatto che «non sono disponibili elementi per valutare quale fondamento abbiano tali notizie; nè come pressioni possono configurarsi le semplici espressioni di opinioni sull'ammissibilità dei referendum, opinioni peraltro della più diversa provenienza e di segno opposto». Il capo dello Stato ricorda poi che, quando ricevette dal presidente della Corte Costituzionale la comunicazione della lettera di dimissioni del giudice Vaccarella, ebbe modo di richiamare «la necessità dell'assoluto rispetto, da ogni parte, dell'alta funzione di garanzia della Corte». Le dichiarazioni di Napolitano parrebbero aver rasserenato Guzzetta che confortato dalla «sollecita risposta» si è detto convinto che questa contribuirà «a rispristinare il clima di serenità». L.D.P.