Pane e pasta troppo cari, consumi a picco
[...] puntualmente arrivati, per i generi alimentari di uso più comune: pane, pasta, frutta e verdura hanno avuto l'effetto di far riconsiderare le quantità acquistate da parte delle massaie. Così i consumi hanno accusato un crollo significativo. A lanciare l'allarme sono state ieri le associazioni degli agricoltori, Coldiretti e Cia, insieme ai consumatori del Codacons. Per le tre sigle l'accusa è la stessa: le speculazioni e i conseguenti rincari hanno convinto gli italiani a stringere la cinghia. Basandosi sui dati Istat sul commercio al dettaglio ad ottobre e quelli relativi agli acquisti domestici degli italiani del panel Ismea Ac Nielsen nei primi dieci mesi dell'anno, la Coldiretti ha rilevato che la quantità di pane consumato per uso domestico dagli italiani è scesa nel 2007 per la prima volta sotto il milione di tonnellate, un calo del 7%. Stessa sorte per la pasta di semola che ha fatto registrare una riduzione del 3,9%. Il picco negativo dei consumi non si può attribuire interamente all'aumento delle materie prime, che pure c'è stato, a cavallo del 2006-2007. Il prezzo del grano cresciuto nel 2007, secondo Fedagri-Confcooperative, è tornato ai valori del 1985, quando costava 0,23 centesimi di euro al chilo. A lievitare è stato invece il prezzo del pane, passato da 0,52 euro/kg del 1985, a 2,7 euro del 2007. Ma è frenata dei consumi anche quella che sta interessando il comparto ortofrutticolo. Secondo la Cia, Confederazione italiana agricoltori, nei primi dieci mesi dell'anno si è avuto un crollo di oltre il 5,6%. Tuttavia, la spesa sostenuta dagli italiani per frutta e verdura, nonostante i minori acquisti, è cresciuta tra il 5 e il 7% proprio per l'impennata sul fronte dei prezzi. Per quanto riguarda la frutta, secondo i dati forniti dalla Confederazione, la flessione delle vendite è stata pari al 4,3%, rispetto al 2006, mentre gli acquisti di verdure e ortaggi sono scesi del 6,8%. «Se continua di questo passo, la famiglia italiana spenderà oltre 400 euro all'anno in più per il 2008» hanno previsto Adusbef e Federconsumatori.