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Napolitano: più soldi alle missioni

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Il capo dello Stato era accompagnato dal ministro della Difesa, Arturo Parisi, e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, l'ammiraglio Di Paola, che tra poco assumerà l'incarico di presidente del Comitato militare della Nato. Il presidente, molto determinato, non si è limitato ai convenevoli. Ha voluto chiarire che dall'Iraq «non c'è stato disimpegno» ma solo un cambio di responsabilità. Più volte ha sottolineato l'importanza delle missioni di pace dei nostri soldati. «L'Italia non può sottrarsi alle sue responsabilità internazionali - ha spiegato il presidente - Siamo un grande Paese e dobbiamo avere il senso di questo ruolo storico e in quanto grande Paese, collocato in una condizione di prestigio, non possiamo sottrarci alle nostre responsabilità». Anche se il presidente ha ammesso che «si tratta di responsabilità costose, dal punto di vista dell'impegno umano e dell'impegno finanziario». «Dovete sapere che l'Italia vi è vicina, e so di poterlo dire, al di là dei limiti che possono segnare le diversità tra le forze del Parlamento - ha detto ancora Napolitano ai militari impegnati nelle missioni all'estero - c'è qualcosa di più generale e unitario che contraddistingue l'impegno delle forze armate. Credo sia essenziale la consapevolezza che in voi c'è della causa di pace delle missioni internazionali, una causa della pace e ricostruzione dell'economia e delle società». Poi quasi a voler lanciare un messaggio a quei cespugli della maggioranza che già meditano di votare contro, Napolitano ha ribadito: «La nostra missione in Afghanistan continua: è un impegno che abbiamo confermato, con la reale convinzione di successo nel tempo». Napolitano ha poi ricordato che «anche nel Consiglio Supremo di Difesa abbiamo discusso della necessità di sollecitare iniziative politiche che affrontino l'insieme delle prospettive per l'Afghanistan». Il generale Alberto Primiceri a Kabul ha riferito al Capo dello Stato che gli incidenti al momento in Afghanistan si verificano in numero ristretto di distretti nella zona nord orientale dove comunque non sono impegnati i militari italiani. Sempre in Afghanistan, da Herat, il generale Fausto Macor ha invece sottolineato l'impegno delle nostre forze armate in progetti a favore della popolazione con importanti opere di ricostruzione. Salutando i militari di Kfor, Napolitano ha spiegato che «Siamo pienamente consapevoli del momento di delicatezza per il Kosovo. Ma questo è forse il tema su cui è maggiormente impegnata la nostra diplomazia». Il presidente collegandosi con il Libano ha fatto presente come in quel Paese «le incognite derivano dalla crisi e dal vuoto politico». Dal fronte libanese il generale Graziano ha confermato «i molti motivi di preoccupazione» ma ha aggiunto che «restano ottimismo e soddisfazione per i risultati ottenuti».

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