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Il Garante della Privacy come Ponzio Pilato. Su Berlusconi ...

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E si limita anche a «richiamare ancora una volta i mezzi di informazione al rispetto dei principi di essenzialità e proporzionalità dell'informazione, con particolare riguardo alla tutela della dignità e dell'immagine, personale e professionale, delle persone terze citate nelle conversazioni telefoniche». Anche il 12 giugno, in occasione il deposito dell'ordinanza del gip di Milano Clementina Forleo sulla vicenda Unipol, il garante se ne lavò le mani: «Non ci sono allo stato elementi per un intervento d'ufficio» del Garante fece sapere lo stesso presidente dell'ufficio, Francesco Pizzetti. Eppure proprio Pizzetti s'era gloriato il 2 maggio scorso: «Nel campo della libertà di stampa, ha ricordato Pizzetti, tra il 1997 e il 2007 il Garante per la Privacy ha adottato 150 provvedimenti, dei quali soltanto 14 d'ufficio, 50 su segnalazione o reclamo, 86 su ricorso. L'Autorità, in sostanza - ha detto - si muove essenzialmente quando i cittadini lo chiedono». Tra quelli adottati d'ufficio, si ricordava come in due casi si era trattato di provvedimenti di blocco (entrambi nel 2000), in nove casi di divieto (sei dei quali nel solo 2006). Nel 2007, sul caso di Silvio Sircana (il portavoce del premier ritratto in alcune immagini mentre coloquia con un trans) ha vietato «con effetto immediato» la diffusione di notizie che non hanno interesse pubblico, che non sono essenziali, o che attengono a particolari della vita privata in merito alla sfera sessuale.

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