Berlusconi: «Non criticate, venite con noi»
Poi,dagli altoparlanti del padiglione, la voce inconfondibile del Cavaliere risponde. E i mille simpatizzanti azzurri seduti in sala scoppiano in un applauso. In realtà sarebbe dovuto venire di persona all'incontro «Il Popolo della libertà e i valori del Partito popolare europeo», organizzato a Roma (nel II municipio) dal vicepresidente del Ppe. Ma l'influenza l'ha bloccato a Palazzo Grazioli, nel suo quartie generale di via del Plebiscito. E anche se la voce è un po' tenue, non manca occasione per parlare ai suoi elettori, illustrare il suo progetto, fare campagna elettorale. E per rilanciare il dialogo con gli alleati. «Noi li abbiamo chiamati e in qualche caso abbiamo avuto delle risposte», dice riferendosi a formazioni come La Destra o la Dc per le autonomie. Ma il pallino del Cavaliere, ormai, è riformare l'asse con i partiti della vecchia Cdl. «Le critiche al nostro progetto ci addolorano. Venite con noi invece», per convergere nel Popolo della libertà. «Noi è questo che vogliamo - spiega l'ex premier in collegamento telefonico - Se però desiderate stare soli e mantenere le vostre identità, con noi non incontrerete difficoltà, ma collaborazione come è sempre stato con Forza Italia». «Stare insieme» è divenuto il leit motiv di Silvio Berlusconi. Perché la nascita del Pdl, spiega, non è solamente «il completamento necessario al processo di FI», ma il modo per «liberarsi dalla gabbia del bipolarismo incompetente». Dall'altra parte del telefono, intanto, Antonio Tajani annuncia che al Parlamento europeo sta nascendo un nuovo gruppo: Forza Italia verso il Popolo della livertà. E Berlusconi confessa che già molti eurodeputati lo hanno contattato per aderire al nuovo progetto. Poi, rivolgendosi, agli oltre mille elettori spiega quale sarà il futuro della sua «creatura»: «Stiamo rovesciando la piramide del potere, gli ultimi sondaggi ci danno al 38%. Ma adesso voglio delle regole chiare nelle commissioni che abbiamo già iniziato a costituire. Verranno indicate le regole, i criteri, i contenuti e i tempi della costituente. Tutti i parlamentari di FI e chi lo vorrà - annuncia il Cavaliere - diventeranno tesserati del Pdl. E alla fine di marzo si potrà già votare il Popolo della libertà» in una eventuale «elezione comunale, regionale o provinciale». A lavori in commissione ultimati si tornerà in piazza. «Ci sarà una nuova e grande mobilitazione per definire quei valori, che coincideranno con quelli del Partito popolare europeo», dice ancora il numero uno del centrodestra. «La più grande famiglia della democrazia in Europa è il Ppe e noi ne siamo la costola. Lo dimostra il fatto che il 63% degli italiani ha scelto la parola Popolo». Berlusconi detta il futuro del Pdl a 360 gradi. Gli alleati, quelli del calibro di Fini, per ora preferiscono non accettare i suoi inviti. «Venite», dice ancora il Cavaliere, «Gianfranco Rotondi l'ha già fatto. Ho la sua lettera di adesione sul tavolo della mia scrivania».