Il pm: "Berlusconi non ha corrotto i senatori"
[...] di procedere solo per l'accusa di presunta corruzione, sempre da parte del leader di Forza Italia, nei confronti del direttore di Rai Fiction Agostino Saccà. Berlusconi era stato accusato di aver cercato di «comprare» i voti di alcuni senatori, in particolare di Nino Randazzo, eletto all'estero. E sempre ieri la prima commissione del Csm ha chiesto alla Procura di Napoli informazioni su quell'inchiesta. In particolare, la commissione avrebbe chiesto se e quando Berlusconi sia stato iscritto nel registro degli indagati. E se siano state avviati altri atti istruttori nei confronti di altri esponenti politici. Intanto ieri la tensione politica tra Berlusconi e Fini sembra essersi abbassata. Tanto che il portavoce del Cavaliere si è spinto a dire: «Il cielo si è rasserenato. Ora dobbiamo costruire assieme il nuovo partito dei moderati, come ci chiede sempre la gente, uniti da comuni valori e comuni ideali». Allo scontro frontale è subentrato uno scambio di lettere tramite stampa tra Fini e il coordinatore e il vice di Forza Italia Bondi e Cicchitto. All'«ultima chiamata» di Bondi e Cicchitto per definire il Pdl «con il concorso di tutti», Fini con modi garbati ha risposto: «Ma si può sapere dove dovrebbe avvenire tutto ciò? Certo non nei gazebo. E se, come penso, la risposta è nell'assemblea costituente del nuovo soggetto, è mistificatorio sapere chi ne dovrebbe fare parte, con quali regole dovrebbe decidere, sulla base di quale documento politico discutere e su quali meccanismi democratici di funzionamento e di selezione della classe dirigente dovrebbe articolarsi il nuovo partito?». Per Fini la legge elettorale è il terreno sul quale Berlusconi può dar prova agli alleati di voler ricucire. «Comprendiamo che la bozza Bianco piaccia a Veltroni - osserva Fini - che prima del voto potrebbe dire: mai il Pd alleato con la Cosa rossa e poi, se necessario, con Bertinotti potrebbe allearsi dopo il voto. Ma non capiamo perché piaccia a Berlusconi. Se vuole tanto bene agli alleati e li aspetta a braccia aperte, perché non si vuole impegnare a governare con loro prima del voto e sulla base di un programma concordato?». Gasparri, uno dei berluscones di An, però fa osservare che Fini mostra nella lettera disponibilità al confronto. «Fini ribadisce con fermezza le posizioni bipolari di An sulla legge elettorale, le alleanze vanno fatte prima del voto, e la disponibilità ad un confronto che non escluda nessuno degli sbocchi unitari di cui ha parlato Berlusconi». Anche Bondi e Cicchitto hanno detto di aver apprezzato «la garbata risposta di Fini, il cambiamento di tono e di clima». Insomma se non si può ancora dire che sia tornato il sereno, di certo segnali di maggior tranquillità tra i due leader ci sono.