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Fini rifiuta l'abbraccio di Silvio: «Vado avanti anche senza di lui»

Fini e Berlusconi

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[...] tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi, torna il gelo. Sabato, dalla cittadina termale toscana, erano stati i «colonnelli» di An a raccogliere, non senza una certa timidezza, i messaggi «amorosi» che il Cavaliere inviava da Milano. Erano stati loro a tendere la mano chiedendo, però, «chiarezza sulla legge elettorale». Sembrava l'inizio di un nuovo idillio, che si è bruscamente interrotto davanti alle parole del leader che, intervistato da Libero, arriva addirittura ad ipotizzare l'impossibile: «La Casa delle libertà è stata demolita da Silvio. Ma un sistema di alleanze alternative al Pd o all'Unione è possibile con o senza il demolitore. Il monopolio della politica non è previsto». Il messaggio piomba come un fulmine a ciel sereno nella sala congressi dell'hotel Excelsior di Chianciano Terme. La giornata conclusiva della convention organizzata dalla componente che fa capo al presidente dei senatori di An Altero Matteoli ha in programma una tavola rotonda con ospiti il segretario Udc Lorenzo Cesa, la capogruppo del Pd a Palazzo Madama Anna Finocchiaro e, soprattutto, l'azzurro Claudio Scajola. Si teme un bis dei fischi che la platea di An convocata ad Assisi da Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa tributò, poco più di due settimane fa, al vicecoordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchitto reo di aver difeso Berlusconi. Arrivando a Chianciano, Scajola prova a non mettere altra carne al fuoco. Copia di Libero sotto il braccio in bella vista, l'ex ministro azzurro dà un colpo al cerchio e uno alla botte. «Io qui mi sento a casa - esordisce - e non in una casa avversaria. Ciò che è accaduto ad Assisi lo metto tra una parentesi». Ma subito, rivolto a Fini, ribatte: «Non credo sia possibile costruire un centrodestra senza Berlusconi e non voglio neppure che sia tentato». Poi, sulla legge elettorale, assicura: «L'auspicio di Silvio Berlusconi, e me l'ha confermato al telefono un'ora fa prima che entrassi in questa sala, è che ci sia spazio per un accordo sulla legge Bianco, che può essere modificata». Parole che vengono raccolte positivamente da Matteoli che tenta anche un'esegesi dell'intervista di Fini: «Gianfranco vuole ricostruire il centrodestra, con tutti. La sua è un'apertura. Certo, se Berlusconi ha intenzione di intraprendere un altro percorso perché ha un accordo con Veltroni, è chiaro che spetta a noi intestarci questo compito». La richiesta, insomma, è sempre la stessa: «Dica con chiarezza se vuole ricostruire il centrodestra. E dica chiaramente se esistono le condizioni per trovare un'intesa sulla legge elettorale». E mentre Francesco Storace ironizza («la proposta di Fini è interessante soprattutto per Prodi») scendono in campo anche gli altri «colonnelli» di An. «La settimana prossima - spiega Gianni Alemanno - partirà il progetto per l'Alleanza per l'Italia. Il nostro è un percorso costruttivo aperto a tutti i potenziali alleati di centrodestra». «Anche noi vogliamo bene a Berlusconi, ma da lui vogliamo risposte chiare su legge elettorale e bozza Bianco», incalza il portavoce del partito Andrea Ronchi. «Le cose stanno andando nella direzione giusta», assicura Ignazio La Russa. Mentre Maurizio Gasparri si rivolge a Ferdinando Adornato, invitandolo a coinvolgere nel suo «tavolo dei moderati» anche il Cavaliere perché «con un tavolino a tre piedi si può fare al massimo una seduta spiritica».

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