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«Non volevo Gianfranco segretario»

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Parla delle categorie produttive che, sabato, si sono presentate al gran completo per discutere di un Paese che il New York Times ha definito «depresso». Parla della tavola rotonda appena conclusa che ha visto Claudio Scajola, Lorenzo Cesa, Adolfo Urso e Anna Finocchiaro discutere di bipolarismo mite e riforme. Poi, si abbandona ai ricordi. Torna con la memoria a vent'anni prima quando la sua componente, Proposta, «riteneva che la scelta fatta da Almirante su Fini segretario non fosse vincente». Fa mea culpa ma subito aggiunge: «Avevamo ragione, però, a volere un partito aperto, dove i giovani potessero entrare, e a contestare Almirante che chiudeva la destra con il chiavistello da dentro per difenderla». Quindi sprona il partito: «Non basta più dire "Dio-Patria-famiglia" per chiedere il voto agli italiani. Non vi chiedo di archiviare il passato, ma di saper fare un passo oltre, di saper andare ancora avanti».

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