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«Basta con il governo delle toghe»

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E, dopo i giorni caldi del confronto con Walter Veltroni sulla riforma elettorale, torna ad attaccare ad alzo zero governo e maggioranza: «Prodi dovrebbe avere la dignità di dimettersi», taglia corto. Il giorno dopo il comizio di Bologna, dove ha accusato i magistrati di avere intimorito e filmato alcuni senatori del centrosinistra che avrebbero dovuto contribuire a far cadere il governo Prodi, il Cavaliere ha voluto precisare il senso delle sue parole: «Non ho mai detto che un senatore è stato torchiato. Ho detto che c'è stato un interrogatorio di ore e io vi chiedo se una persona dopo è ancora serena». Implicita la risposta e infatti, subito dopo ha aggiunto: «Non vogliamo più l'oppressione giudiziaria. Provate ad entrare in aula di giustizia e vedrete cosa vuol dire trovarsi davanti ad un giudice che è condizionato dal pubblico ministero». In un'altra piazza, questa volta a Milano, alla manifestazione del Partito dei Pensionati di Carlo Fatuzzo, dove sono stati distribuiti pacchi di pasta, Berlusconi ha accusato anche la sinistra: «Mi attacca anche se sono una vittima. Io non ho fatto alcun attacco alla magistratura che invece ha avuto un comportamento inaccettabile. Mi sono limitato a raccontare dei fatti ed è inconcepibile che la sinistra abbia alzato urla altissime quando la Forleo e De Magistris hanno attaccato D'Alema e Fassino, che noi abbiamo difeso perchè siamo garantisti. È inammissibile che ora attacchino me per fatti meno gravi». In piazzale Lagosta, nel quartiere popolare a cento metri dalla storica sede del Pci e dalla casa dove ha abitato quando era ragazzo, Berlusconi ha interrogato i pensionati: «Quando alzate il telefono o aprite il telefonino siete sicuri di non essere intercettati? Si può vivere in un paese così? In Italia sono intercettati più cittadini che in tutti paesi del resto d'Europa». Per cui il nuovo partito, che secondo i sondaggi del Cavaliere ha già il 38% dei consensi e al quale ha aderito anche il partito di Fatuzzo, si impegnerà a difendere la privacy: «Questo sistema è inaccettabile. Nel nuovo partito metteremo al primo posto la difesa della privacy per tutti i cittadini». Durissimo, quindi, l'attacco al governo: «Non capisco come Prodi non abbia la dignità di presentarsi al capo dello Stato per presentare le dimissioni». Un esecutivo e una maggioranza che, secondo il Cavaliere, sono «in balia dei movimenti estremisti» e trascinano l'intero Paese sulla stessa deriva. Ma il Cavaliere è tornato anche sul Partito della Libertà, citando addirittura Erasmo da Rotterdam. «Sono sempre stato un suo estimatore. Lui diceva che le decisioni più lungimiranti vengono da dentro, sembrano folli ma non lo sono. A Piazza San Babila ho avuto una lungimirante follia e ho fatto bene». E alla fine ha lanciato di nuovo l'appello agli alleati per l'unità: «Siamo stati insieme per 14 anni, se volete mantenere la vostra identità non c'è problema sarete i nostri alleati privilegiati. Vi voglio un mare di bene». «Oggi — ha proseguito — potremmo anche fare a meno di qualche partito della vecchia coalizione. Non lo facciamo perché i nostri elettori vogliono che stiamo tutti insieme».

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