«È tornata l'armata rossa»
[...]il servizio di Repubblica in cui si sostiene che sarebbe indagato dai magistrati napoletani per corruzione e istigazione alla corruzione nei confronti di alcuni senatori, tra cui Nino Randazzo, eletto in Australia. Il quotidiano ha scritto che Berlusconi è sotto indagine anche per «la corruzione di Agostino Saccà, presidente di RaiFiction». Il Cavaliere avrebbe segnalato a Saccà i nomi di quattro candidate attrici, una delle quali «gli sarebbe stata segnalata da un senatore del centrosinistra che gli può venire utile per fare cadere il governo Prodi». Il giornale parla anche di un incontro di Berlusconi con il senatore Randazzo, nel corso del quale sarebbe stata prospettata al parlamentare la possibilità, se avesse «cambiato cavallo», di essere «nel prossimo esecutivo o viceministro degli Esteri o sottosegretario con la delega per l'Oceania». Immediata, e furibonda, la replica del leader dell'opposizione. «C'è odore di elezioni e l'armata rossa si rimette in moto», ha detto. «Mi sono alzato - ha spiegato l'ex premier - e mi è stato portato il giornale. Leggo di un'indagine di corruzione che mi riguarda. La procura di Napoli - ha ironizzato - è notoriamente molto libera da impegni, visto che in città ci sono pochi altri problemi da affrontare. Vado a leggere l'articolo e mi accorgo che è assolutamente infondato: innanzitutto non ho avuto nessuna notizia. Si tratta di fatti, poi, non di rilievo penale». Poi ha aggiunto: «Ho fatto cose alla luce del sole: otto milioni di italiani hanno affollato i gazebo chiedendoci di mandare a casa Prodi. Anch'io ritengo che sia così e mi sono detto: la maggioranza è divisa su tutto e approva leggi a matrice ideologica. Ho ritenuto che componenti dell'Unione si trovassero male: ho detto, "invece di fare la corte a belle ragazze la devo fare a dei senatori". Ho chiesto a loro come potevano rimanere nella maggioranza. Ho usato il metodo socratico, quello "maieutico". Li ho fatti parlare, li ho ascoltati: sulle tasse, sui provvedimenti per la sicurezza, citiche in abbondanza. Accuse alla Chiesa cattolica, critiche a tutto spiano. Infine sulla legge Finanziaria. Tutti avevano dichiarazioni negative: nessuno pensava che potesse risolverei problemi. Allora alla fine, tirando le fila dei discorsi ho detto: "caro amico come puoi negare ditritto alla coerenza, se pensi queste cose come puoi continuare a votare a favore?". Al senatore Follini è stato dato, qualche giorno fa, un incarico prestigioso. Non c'è stato nessuno che ha gridato allo scandlo, anche perchè in politica questo non è uno scandalo. Randazzo lo incontravo per la prima volta pensando che potesse avere un registratore in tasca. Sono stato corretto, politicamente corretto. Lo "scoop" è una montatura assoluta». L'associazione del magistrati respinge le accuse di Berlusconi. Il suo segretario critica «l'usanza di attaccare per prima cosa ogni volta la magistratura, evitando di trascinarla sul terreno della contrapposizione e della dialettica politica. Non esiste l'armata della magistratura», spiega Luca Palamara, che comunque depreca anche in questo caso «la fuga di notizie» prima che gli interessati ne siano informati «nella sede propria, che è quella del processo». Sulla pubblicazione della notizia ha aperto un'inchiesta anche l'autoruità per la privacy. Infine, il senatrore Randazzo ha sottolineato che «tutto quello che c'è scritto su Repubblica e riguarda la mia persona, che preciso non è indagata, è vero». E il senatore conferma di essere stato ascoltato dalla Procura come persona informata sui fatti riguardo all'ipotesi di una istigazione alla corruzione nei confronti di Berlusconi.