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«Dialogo solo se c'è rispetto»

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[...]non arretrando di un passo su quello che aveva detto domenica all'assemblea nazionale del partito ma spiegando anche che con il Cavaliere il dialogo è possibile. Anzi. Per il leader di An, intervistato ieri mattina a «Panorama del giorno» su Canale 5 «sono gli elettori del centrodestra a chiederci di trovare le ragioni dell'intesa». «Però - ha proseguito — è essenziale per trovare l'intesa che in primo luogo ci si rispetti, che ci si confronti, che si accettino le critiche, che si facciano delle proposte». Per questo Gianfranco Fini torna alle polemiche scatenate da Forza Italia dopo il suo discorso di domenica. «È impensabile — rileva — che alla mia relazione di ieri, durata un'ora e più, con molti contenuti, belli o brutti che fossero, la risposta di Forza Italia sia stata "lesa maestà", ingiurie a tutto a campo, insulti. Io chiedo a Bonaiuti: dove sono gli insulti? Ragionare, discutere , criticare, proporre è l'abc della politica». «Nel momento in cui Berlusconi dice che ogni partito ha le mani libere — prosegue — se si hanno le mani libere tutti incontrano tutti, si discute con tutti ovviamente per quel che ci riguarda. Con tutti coloro che sono alternativi alle sinistre». E alla domanda se c'è un'alleanza in vista con Montezemolo Fini ha risposto spiegando che «l'alleanza su cosa si fa? Non è amicizia e stima. È anche amicizia e stima, ma è un programma. Così come abbiamo governato e come stiamo governando in tanti casi con amici di FI perché dividiamo un programma, il confronto avverrà con tutti coloro che hanno delle proposte da fare o che si vorranno confrontare con le nostre». Ma il leader di An è pronto a incontrare Berlusconi per ricucire? «Certamente — è stata la replica — se ho detto che incontro tutti ci mancherebbe altro». Fini ha anche risposto alla domanda se An cambierà il proprio nome in Alleanza per l'Italia: «Alleanza per l'Italia è il titolo della conferenza che faremo ai primi di febbraio a Milano proprio per presentare il nostro progetto per governare il Paese». «Il centrodestra — prosegue — deve rimanere unito. Ma unito sui contenuti, sui programmi, sui valori, sulle proposte. Cerchiamo di poter presentare in quell'occasione contenuti, proposte, iniziative tali da far ritrovare assieme tutti gli elettori del centrodestra». Il problema per Fini sta tutto su cosa Berlusconi deciderà di fare sulla legge elettorale. «Se pensa di fare una riforma del voto in cui non ci sono più i partiti con le loro identità ma ce ne sono soltanto due, la prima cosa che dovrebbe fare è spiegare valori, programmi, regole di quel partito. Sono in attesa di saperlo ma credo non lo sappia nessuno». Perché, conclude, «al di la delle polemiche se la le legge elettorale proporzionale è fatta in modo tale che per due partiti, quello di Berlusconi e quello di Veltroni, concede che con centomila si hanno tre deputati e per tutti gli altri partiti con centomila voti se ne ha soltanto uno solo, spiega perché a polemizzare non sono soltanto io ma polemizzano tutti». Infine il leader di An ha lanciato la proposta di iniziative referendarie per cancellare alcuni provvedimenti. «Una legge come l'indulto, ad esempio, ha rappresentato un'offesa alla gente perbene. Se le carceri sono piene se ne costruiscono altre, non si mettono fuori i detenuti».

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