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Torino In trentamila nel corteo con i metalmeccanici: «Assassini, pagherete tutti»

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Doveva essere una manifestazione silenziosa, ma non appena il corteo muove da piazza Arbarello verso piazza Castello, insieme agli applausi che accompagnano il passaggio dello striscione listato a lutto delle Acciaierie Speciali Terni, si levano anche le prime proteste, contro tutti, i vertici dell'azienda, i sindacati, i giornalisti e i cineoperatori. Ad aprire il corteo i lavoratori dello stabilimento della tragedia. Accanto all'unico sopravvissuto, Antonio Bocuzzi, familiari delle vittime, colleghi e amici. C'è il padre di Bruno Santino, che mostra un giornale con la foto del figlio «Assassini - urla - chi mi ridarà mio figlio». C'è la zia di Roberto Scola che ripete che «non si può mandare i nostri figli a lavorare e non vederli più tornare». Mentre Torino in lutto si ferma per due ore, il corteo sfila con i gonfaloni, gli striscioni di decine di consigli di fabbrica, i rappresentanti sindacali, le autorità. Ci sono il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, i ministri della Salute e della Solidarietà sociale, Livia Turco e Paolo Ferrero, esponenti politici, Franco Giordano, Gianni Paglierini, Dario Franceschini, rappresentanti delle istituzioni, i presidenti della Regione Piemonte e del Consiglio regionale, Mercedes Bresso e Davide Gariglio, della Provincia, Antonio Saitta, il sindaco Sergio Chiamparino. Un silenzio surreale cala su piazza Castello. I manifestanti si raccolgono, poi, si lasciano andare a nuove contestazioni non appena prendono la parola i rappresentanti sindacali. «Basta con le parole, vogliamo giustizia», gridano mentre il segretario generale della Fiom, Giannni Rinaldini che parla anche a nome di Fim e Uilm, ribadisce che «la tragedia della Thyssen Krupp non sono stati morti bianche, ma un omicidio compiuto ai danni dei lavoratori». Terminati i comizi, una parte del corteo si dirige sotto la sede dell'Unione Industriale, dove alcuni giovani dei centri sociali lanciano uova. Un gesto che non piace agli operai. Nello stabilimento di corso Regina Margherita prosegue il lavoro degli ispettori inviati dalla Procura e quello degli inquirenti per verificare le condizioni di sicurezza dell'impianto e vedere se almeno in una parte dell'azienda l'attività può riprendere. Ieri è stata compiuta la prima autopsia sul corpo di Antonio Schiavone, il primo a morire. Giovedì i funerali in duomo. Oggi la relazione del ministro Damiano a Palazzo Chigi mentre proseguono gli speciali in tv. Venerdì quattro ore di sciopero dei metalmeccanici.

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