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Fabrizio dell'Orefice [email protected] Prima ...

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Fu l'inizio della riscossa. Nella città di Palladio, il Cavaliere parteciperà all'inaugurazione ufficiale del teatro comunale e stasera avrà una cena ufficiosa e riservata con un gruppo locali, cena di cui il presidente dell'associazione industriali vicentina, Massimo Calearo, non sa nulla. E non deve sapere niente. Berlusconi in gran silenzio sta incontrando gli imprenditori sul territorio. «Sta sondando il terreno per capire che aria tira - spiega un deputato forzista esperto di cose di viale Astronomia -. Il punto è che dopo An e Udc, adesso si vuole occupare anche di Confindustria che non vuole più così ostile come quella di Montezemolo». Insomma, si sta dando da fare per trovare un candidato alternativo ad Emma Marcecaglia, la preferita dal presidente della Fiat. Chi? Le carte sono ancora molto coperte ma lo schema che si sta seguendo è quello che portò nel 2000 all'elezione di Antonio D'Amato. Un imprenditore vicino al past president napoletano conferma i contatti: «Allora la svolta arrivò tra Natale e l'Epifania, anche se le condizioni sono oggi diverse. Berlusconi si sta muovendo, in maniera anche molto decisa. Se ha in mano un buon punto lo capiremo solo tra qualche settimana. Sta cercando nell'area non schierata, come gli emiliani o i veneti». E quale può essere il punto buono? La carta vincente potrebbe essere far leva sui lombardi, che ormai da troppi anni non riescono ad esprimere più un presidente. E il nome che potrebbe raccogliere maggiori consensi potrebbe essere quello di Giorgio Squinzi, amministratore unico della Mapei (Materiali ausiliari per edilizia e industria) e presidente di Federchimica. Ammesso che il sessantaquattrenne cavaliere del Lavoro decida di abbandonare la sua Cisano Bergamasco per affrontare la sfida nazionale. Il Cavaliere si dà da fare. Ha fatto cambiare la sua agenda, per esempio. Inserendo anche una tappa piemontese e ha disposto che ad ogni città del suo tour in giro per l'Italia venga inserita anche una visita alla locale associazione degli industriali. Meno senatori dissidenti e più imprenditori locali nei suoi incontri.

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