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Fabio Perugia [email protected] «Parto da Sud, ma ...

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Ha già iniziato e non si sta fermando. Roma, Milano, Palermo, Bari, Napoli e Cagliari sono solamente le prime tappe. Insomma, il numero uno del centrodestra inizia a fare campagna elettorale. Incontra le persone, parla a loro, le invita a ribellarsi a un governo che non sa governare. Si toglie anche la cravatta il Cavaliere, firma ai gazebo e sale sul palco a parlare al Popolo del suo nuovo partito indossando un maglione di filo nero e la giacca. È un Berlusconi versione casual, alla mano. Il suo tour inizia a Roma. Qui, dal suo quartier generale di Palazzo Grazioli, parte tutta la nuova strategia di comunicazione. Qui inaugura gli stand per mandare a casa Prodi. Sale su un barcone sul Tevere (è il 17 marzo) e saluta cinquecento simpatizzanti azzurri, che sull'altra sponda del fiume lo aspettavono. Il giorno dopo la svolta. È a piazza San Babila, a Milano, la sua Milano. Soprattutto è immerso nella marea «azzurra». Esce dalla sua Audi A8 con la piazza gremita. E lancia il suo primo annuncio-shock. «Fondo un nuovo partito». Nasce il Pdl. Quindi richiama i suoi otto milioni di italiani che l'hanno seguito ai gazebo. Li invita ancora una volta a tornare nelle piazze per dare un nome al Pdl. Partito o Popolo? Conta poco, l'importante per il Cavaliere è tornare da loro, dai «suoi» italiani. E dopo una «puntatina» a Roma arriva sabato primo dicembre, in mattinata, in Sicilia. A Palermo, a piazza Castelnuovo lo attendono un migliaio di fan. Quando il capo dell'opposizione scende all'auto centinaia di persone si dirigono verso di lui per toccarlo, stringergli la mano e fargli gli auguri. È il caos e anche il traffico ne risente. il bagno di folla è talmente incontenibile che a piazza Politeama è costretto a cambiare programma. Poi nel pomeriggio vola dai cittadini baresi. Altra tappa, altro discorso, altro Popolo ad applaudirllo. Il giorno dopo torna a Milano. Irrompe tra corso Vittorio Emanule e piazza Duomo nella prima domenica di shopping natalizio, per annunciare ai suoi elettori il record di iscrizioni a un partito. Sempre doppiopetto blu con sotto il maglioncino girocollo. Ma la ressa di gente costringe Berlusconi a un fuori programma: una corsa, uno sprint a confermare che la sua tenuta atletica regge ancora, per arrivare al gazebo e annunciare la «svolta epocale». Il tour prosegue. Ieri è a Napoli, altra città che lo ama. In piazza dei Martiri incontra circa 500 simpatizzanti. Entusiasmo, cori, bandiere, palloncini. Un mix di organizzazione e improvvisazione. Ma con un solo obiettivo: Berlusconi vuole stare tra la gente. E oggi sarà a Cagliari per un altro «blitz» tra i cittadini. Del resto deve sbrigarsi, la prossima settimana l'attende il Piemonte e il Veneto. La campagna elettorale è ancora lunga.

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