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E Walter cerca la «Cosa Bianca»

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È questo il progetto che domenica Walter Veltroni ha spiegato a Clemente Mastella al telefono, per tranquillizzarlo sul percorso della riforma elettorale. Il ragionamento del segretario del partito Democratico è che in un'alleanza tra Berlusconi, la Lega, An, e pezzi della destra estrema come il partito di Storace o la Fiamma di Romagnoli, mai e poi mai potrebbero entrare tutti quei moderati che si stanno organizzando per formare un partito di centro. L'obiettivo di Veltroni è proprio quello di intercettare quell'area e legarla con un'alleanza al Partito Democratico. E in questo modo escludere tutti i partiti della sinistra con i quali il governo Prodi è costretto a scendere a patti tutti i giorni. Del resto con l'area che si sta raccogliendo attorno alla «Cosa Bianca» Walter Veltroni ha buoni rapporti. Sia con Savino Pezzotta sia con Montezemolo. Per il momento Clemente Mastella non ha detto di no al progetto del sindaco di Roma. Anche se, spiegano i suoi collaboratori, il leader dell'Udeur non si fida ciecamente del segretario del Partito Democratico. E soprattutto del suo ritrovato feeling con Silvio Berlusconi. Così ieri, pur se rassicurato dal colloquio telefonico avuto il giorno prima, ha fatto arrivare a Veltroni un avvertimento: «Io non voglio andare nel centrodestra, sia chiaro — ha spiegato — ma ho un milione di elettori che oggi stanno qui ma che, se si dovesse andare a una decomposizione dell'assetto attuale, potrebbero votare per il centrodestra. Perché il Pd dovrebbe determinare questa situazione? La Dc si preoccupava del Pri, perché era suo interesse». Non bisogna poi dimenticare che sulla strada della creazione di un raggruppamento di centro in cui confluisca anche l'Udeur c'è un ostacolo non piccolo da superare, la presenza di Antonio Di Pietro. Il ministro delle Infrastrutture ha da tempo fatto sapere che è interessato a quel progetto, ma una coabitazione tra i due ministri nello stesso partito sembra un'ipotesi poco praticabile. «Però — avverte un collaboratore di Mastella — in una formazione come quello che si verrebbe a creare e che potrebbe arrivare tranquillamente al 10 per cento, la presenza di Di Pietro sarebbe molto "diluita". Il ministro delle Infrastrutture è forte finché può spendersi come leader dell'Italia dei Valori, messo in una formazione più grande il suo peso diminuisce notevolmente. Mentre l'Udeur ha una sua base, una consistenza di voto diversa».

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