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Berlusconi: "Porte spalancate agli alleati"

Silvio Berlusconi

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Berlusconilancia l'invito agli alleati. Un invito però con condizioni precise. L'ex premier dice a Fini e Casini che «le porte sono spalancate» purché «sapppiate rinunciare ai personalismi». L'alternativa, è l'«isolamento». Il Cavaliere lancia il messaggio appena arriva al gazebo di Piazza Duomo a Milano. Ad attenderlo c'è una folla calorosa al punto che l'ex premier è costretto dopo vari strattonamenti a improvvisare una corsa con scorta al seguito, per aggirare i circa tremila simpatizzanti (queste le stime di Forza Italia) e raggiungere il gazebo da una via laterale. L'ex premier sfoggia il sorriso delle grandi occasioni. Berlusconi liquida con poche parole le polemiche che hanno accompagnato la nascita del nuovo partito e lo strappo con gli alleati. Chiudere con la Cdl è stato un passo obbligato, fa capire il Cavaliere. «Dopo le elezioni è stato un calvario. Non siamo mai riusciti a convocare un vertice della Cdl a cui partecipassero tutti i partiti». Poi spiega che l'adesione al nuovo soggetto politico da parte degli ex alleati «non è una annessione» perchè «partiremo tutti dal basso, dalla volontà dei cittadini, tutte nelle stesse condizioni, alla pari». Per l'ex premier si tratta di una scelta obbligata da parte delle altre forze di centrodestra. Queste non solo rischiano di isolarsi ma anche di non accogliere le richieste dell'elettorato che vuole un centrodestra «senza divisioni». «Gli elettori non vogliono litigi e vogliono che il centrodestra sia rappresentato nell'unità da un'unica forza politica». La prospettiva è di «dar vita ad un nuovo bipolarismo, senza condizionamenti e senza ricatti, contrapponendoci al partito più importante della sinistra». Infine tranquillizza la Lega che dal modello elettorale in discussione «non ha nulla da temere».

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