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Anche sulla Finanziaria è lite, l'Unione rischia la rottamazione

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[...]delle oltre 6000 proposte di modifica, di cui 2800 di maggioranza, per poi iniziare con le votazioni in commissione Bilancio già da stasera e puntare ad arrivare in Aula la settimana successiva avendo completato l'esame. Restano due i temi principali da risolvere: la rottamazione auto e l'introduzione del disegno di legge sui servizi pubblici locali nel provvedimento. Gli emendamenti sono tanti, più di quanti ci si aspettasse e così l'Unione ha preso già l'impegno di tagliare drasticamente i propri portandoli a meno di 500. Servirà anche a questo la riunione di stamani tra i capigruppo di maggioranza e il governo. Per un accordo trovato, altri però sono ancora da costruire. Governo e relatore di maggioranza stanno andando avanti sulla questione della rottamazione. L'idea è di prorogare gli incentivi dello scorso anno. Un bis puro e semplice però non è sufficiente perché i Verdi sarebbero subito pronti ad alzare barricate. Si sta così affinando la misura, che non è ancora stata messa nero su bianco: rottamazione selettiva, sconti allargati anche ai veicoli Euro2 e il bonus da 250 euro l'anno per gli abbonamenti ai mezzi pubblici sono le tre novità che potrebbero strappare il consenso degli alleati. A dire il vero, lo sconto per chi si muove in autobus o metro era già stato previsto lo scorso anno, ma non è mai entrato a regime. La speranza è che il bis sia più fortunato. La rottamazione è una misura che costa, ma come ha spiegato il sottosegretario all'Economia Alfiero Grandi trovare le risorse per finanziarla converrebbe a tutti. Soprattutto allo sviluppo del Paese. A conti fatti, gli effetti varrebbero il 2% del Pil, e quindi più o meno 26 miliardi di euro. Restando in tema di soldi, uno dei rebus che ha dovuto affrontare l'Unione è quello della poca liquidità a disposizione. Le casse del governo sono state quasi del tutto prosciugate: sul piatto sono stati messi solo 100 milioni di euro. Se le misure del governo, a esclusione del trasporto pubblico locale, sono a costo zero, quelle proposte dal relatore valgono tra i 500 e i 600 milioni di euro e così il week-end è servito a trovare le coperture. Spazi per grandi sorprese dunque non ci sono. In bilico resta solo una manciata di misure, dalla possibilità di introdurre il «Mister Prezzi» a quella di ritoccare il tetto agli stipendi dei manager pubblici. Sempre che alla fine il ddl Lanzillotta, ora all'esame dell'Aula del Senato, non entri davvero in finanziaria. Ma l'ipotesi non piace a troppi, sinistra compresa. Confermate invece le altre novità: ci sarà la riduzione della tassazione sul Tfr e il fondo per tagliare quelle sul lavoro dipendente, così come il bonus per le famiglie con quattro figli.

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