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E il premier si rifugia in Albania per il business elettrico

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E oggi arriva a Tirana anche il premier Romano Prodi per puntellare politicamente le strategie energetiche dell'Enel. L'obiettivo è quello di conseguire una posizione di primo piano nell'area, che presenta considerevoli possibilità di sviluppo, e di consentire all'Italia di diventare l'hub elettrico del Mediterraneo. Il sud-est Europa, e l'Albania, sono considerati da Enel una zona strategica, dove l'unica variabile negativa è determinata da una certa instabilità dal punto di vista politico, soprattutto per la questione legata all'indipendenza del Kosovo. La società elettrica, negli ultimi giorni, ha intensificato i contatti con Sali Berisha, discutendo della realizzazione sul suolo albanese di una grande centrale a carbone. «L'Enel - ha detto venti giorni fa il premier, dopo un incontro con l'ad, Fulvio Conti - sta lavorando a un grande progetto». Sul tappeto, a quanto si è saputo, Enel sarebbe pronta a fare un grosso investimento. Anche in vista della possibilità di portare l'energia in Italia grazie all'elettrodotto che Terna si accinge a realizzare e che dovrebbe essere entro la fine del 2009. Nei piani dell'azienda guidata da Flavio Cattaneo, infatti, sarebbe prevista la posa di un cavo sottomarino, lungo 200 chilometri e della portata da 500 a mille megawatt, che collegherà le due sponde dell'Adriatico: da Durazzo alla costa pugliese, al confine tra le province di Bari e Foggia.

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