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I «piccoli» non ci stanno. Il dialogo Berlusconi-Veltroni ...

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Il leader della Sinistra democratica Fabio Mussi sottolinea che «La legge elettorale non può essere cucita come un abito sartoriale sulle esigenze del Pd e di Berlusconi». Sull'incontro fra i due «oni», il segretario di Rifondazione Franco Giordano ha fatto notare che «questo giro di consultazioni non può prevedere un'ipotesi di legge elettorale compiuta». E non è finita qui. Le metafore continuano. Roberto Villetti, del Partito socialista osserva che «Soro fa il pompiere ma è il segretario del suo partito l'incendiario». E aggiunge: «Se la legge elettorale viene agitata come un'arma contundente da Veltroni e Berlusconi contro le altre forze politiche, è facile immaginare che questo abbia innanzitutto effetti destabilizzanti sulla tenuta della maggioranza di centrosinistra e il primo ad averlo capito è proprio Berlusconi che vuole andare al più presto possibile alle elezioni anticipate». Citando il suo segretario Enrico Boselli, Villetti ricorda che «si vorrebbe ridurre con la forza di una legge elettorale la geografia politica italiana a due soli partiti, in stridente contrasto con il pluralismo che esiste nella società italiana, cosa diversa da una riduzione della frammentazione politica». Per il senatore socialista Gavino Angius, infine, «l'iniziativa di Veltroni ha praticamente sciolto l'Unione».

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