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Berlusconi: «Ma quale dietro front, il nuovo partito si fa»

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Silvio Berlusconi

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[...]si farà, eccome. Berlusconi va avanti dritto per la sua strada e per far capire in modo chiaro (agli ex alleati, al centrosinistra ma anche dentro a Forza Italia a coloro che remano contro) che il nuovo corso è iniziato, ieri ha deciso di presentare lui stesso il referendum che si terrà nel prossimo fine settimana nei gazebo per scegliere il nome e il logo del partito (le opzioni sono Partito della Libertà o Popolo della Libertà). In tempi normali la presentazione di un'iniziativa di questo genere, fa notare un deputato azzurro, sarebbe stata affidata ai vertici del partito. Ma a dimostrazione che i tempi sono cambiati, ecco che, in modo del tutto inaspettato, Berlusconi ha voluto essere lui, da solo, a presentare il referendum nella sala del gruppo di FI a Montecitorio, mentre i vertici del partito hanno preso posto in ordine sparso. Forza Italia era schierata al gran completo come per le grandi occasioni; folta la schiera delle parlamentari in prima fila, dalla Ravetto alla Carfagna alla Prestigiacomo alla Gelmini. «È un'informativa interna al partito più che una conferenza per la stampa - ha commentato un deputato - Quelli che sono assenti è perchè sono obbligati a stare in Aula». Ma i cellulari dei presenti sono diventati roventi appena ha cominciato a parlare Berlusconi. Il presidente ha fatto capire subito che aria tira. Entrando in sala ha puntato il dito in direzione del simbolo di Forza Italia su una parete e ridendo: «Che ci fa ancora questo simbolo qui? Va tolto». Quei titoli dei giornali che parlavano di flop del Cavaliere, di marcia indietro, non sono andati giù a Berlusconi. Sono il frutto di «una interessata disinformazione» ha detto, «nessun dietro front sul nuovo soggetto politico». Berlusconi mostra determinazione: «Non ho mai fallito nessuno dei miei sogni e dei miei obiettivi e non fallirò questo». Poi cita il generale De Gaulle per spiegare che le lentezze burocratiche non rallenteranno la costruzione del Partito della libertà. «Non si può scambiare per ripensamenti la gradualità necessaria per realizzare il Partito delle libertà. Come diceva il generale De Gaulle l'intendence suivrà». Fa capire che i tempi del nuovo partito saranno stretti («la prossima settimana andremo dal notaio per la firma della costituzione») e che «nascerà su solide basi che sono quelle di Forza Italia». Quanto al leader «non so se sarò io, dentro di me penso di sì ma a deciderlo saranno i cittadini votando. Ci saranno primarie». Lancia messaggi rassicuranti ai presenti. «I Circoli non tolgono spazio a Forza Italia anzi c'è la possibilità di portare in Parlamento un numero di persone maggiore». Poche parole su Fini e Casini che insistono sulle annunciate mani libere: «Bene, solo io ho avuto le mani legate...». Oggi Berlusconi vedrà Veltroni.

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