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Anche il «ribelle» Salvatore Cannavò, rifondazionista di ...

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«Il già pessimo protocollo di luglio, peggiorato dal nuovo incontro tra governo e parti sociali è stato infine ancora peggiorato. Dopo aver annunciato sfracelli e indetto manifestazioni di popolo (chi si ricorda del 20 ottobre?) Rifondazione e tutta la sinistra si apprestano alla resa, una resa che ha al centro la condizione di vita di milioni di lavoratori e lavoratrici, di giovani precari a cui vengono peggiorate le condizioni di vita. Ovviamente voterò contro la fiducia potendo già annunciare, a nome di Sinistra critica, lo stesso voto contrario anche al Senato. Con questo voto - conclude Cannavò - si chiude una storia politica cominciata nel 1991 e si chiude in maniera triste. Non c'è dubbio che a molti di noi è consegnato il compito, difficile ma non per questo ineludibile, di ricostruire una nuova sinistra, alternativa, di classe, anticapitalista». «Dinanzi ad un atto autoritario e antidemocratico come il voto di fiducia sul pacchetto welfare, all'attacco frontale ai diritti dei lavoratori e dei precari contenuto in esso, ma anche ai fondamenti basilari di una democrazia parlamentare - rincara la dose Francesco Caruso - resto convinto che ci sia bisogno di un forte atto di rottura con questo Governo e con queste sue scelte antipopolari, dettate da confindustria e dai poteri forti».

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