Berlusconi: «Gli alleati mi hanno fatto perdere»
Acclamatodall'assemblea di Forza Italia a Milano, Silvio Berlusconi non ha risparmiato una sferzata ai suoi alleati. Più distesi i toni del governatore Roberto Formigoni, che assicura: «Non vogliamo cambiare alleati». Ma il progetto va avanti anche a costo di tensioni in quel che resta della vecchia Casa delle Libertà. E proprio rivendicando il valore della «rivoluzione liberale» che il nuovo partito porterà a compimento, sulla scia del partito popolare e della discesa in campo del '94, Berlusconi ha voluto rimarcare le divisioni sulla sua strategia della spallata. «C'è stato perfino qualcuno che voleva intentare un processo a me e a FI. Mi è venuto istintivo di dire "è giunto il momento di consolidare quel progetto del grande partito dei liberali e dei moderati sul quale abbiamo lavorato per due anni". D'altronde la domanda era: "Come possiamo andare avanti con questi alleati che ci hanno fatto perdere le elezioni del 1996 e ci hanno condizionato mentre eravamo al governo?"». Ma oltre che pungolare gli alleati (alcuni dirigenti, ha detto, vogliono passare con me), Berlusconi ha voluto blandire il suo partito, che sarà «il nucleo principale della nuova forza politica che sarà il corrispettivo italiano del partito popolare europeo». E ha dettato l'agenda: la consultazione, che partirà nei gazebo già il prossimo week-end, sul nuovo nome. Ad ascoltare il suo intervento telefonico c'era tutto lo stato maggiore di Fi in Lombardia. «Contro questo governo abbiamo fatto una forte battaglia in Parlamento - ha sottolineato l'ex premier - ma io non ho più potuto convocare la Cdl perchè era una specie di ectoplasma. C'erano divergenze tra gli alleati, e soprattutto il comportamento di un alleato, che mi hanno spinto a non convocare alcuni vertici della Cdl perchè altrimenti avremmo sancito che la Casa della Libertà si era ridotta». Formigoni ha gettato acqua sul fuoco. «Fi non vuole cambiare gli alleati - ha detto il governatore lombardo - ma impostare in modo diverso il rapporto con loro. L'importante è che tengano il passo con noi». Ma non c'è alcuna frizione tra lui e Berlusconi, e il governatore ha reso onore al «colpo di genio» del Cavaliere. «Berlusconi - ha affermato - che è considerato da molti l'inventore del bipolarismo, ha avuto il coraggio di riconoscere che il bipolarismo all'italiana non funzionava. E ha aperto un dialogo con il centrosinistra per un diverso sistema elettorale». Al Cavaliere ha replicato Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc: «Consiglierei a Berlusconi di fare uno sforzo di umiltà. Ciascuno di noi può aver commesso degli errori, ma le principali responsabilità sono le sue perchè troppo spesso ha anteposto i propri interessi privati a quelli generali del Paese».