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Lo shopping del Cav Solo regalini e niente antiquari

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Per giorni è rimasto chiuso a Palazzo Grazioli a trattare. Nei giorni caldi della Finanziaria al Senato s'è asserragliato in casa, abbandonandola solo tre volte e per appena tre ore. Chi era andato a incontrare? Veltroni? Dini? Qualche senatore eletto all'estero? Niente di tutto ciò. Era andato a fare i regali di Natale. Figli e soprattutto nipoti. Collaboratori. Amici. Ma niente antiquari, niente via dei Coronari, la sua preferita da sempre. No, il Cav sceglie piccoli negozi, magari non quelli famosi. Dove appunto trovare le «piccole cose». E non per forza di pessimo gusto. Insomma, Berlusconi cambia stile. Almeno per ora. E non si sposta troppo, tutto attorno a casa. Proprio lì accanto a Palazzo Grazioli, in corso Vittorio Emanuele II 17, c'è uno dei suoi negozi che sta entrando nel cuore berlusconiano. Candelabri, brocche, piatti, cornici, alla «Bottega dell'argento» ormai è di casa. «Ma quando entra da noi difficilmente parla di politica - racconta Alessandro, uno dei proprietari della Bottega - Del resto con lui si può discutere veramente di tutto, e chiaramente anche di calcio. È un personaggio affabile, distinto, soprattutto molto brillante». S'è a lungo favoleggiato negli ultimi giorni sulle offerte fatte ai senatori. Ma a sentire alla Bottega, il Cav non è affatto uno sperperone: «Spende poco alla volta». «Non ha ossessioni per un articolo o per un altro - spiega Alessandro - va dalla brocca al servizio di bicchieri. La cosa che mi sorprende sempre è la sua memoria. Nonostante abbia molto a cui pensare, riesce a ricordarsi, a più di un mese di distanza, quanto pesava quella forchetta o quel coltello - dice indicando la vetrina all'interno del negozio -. L'ultima volta che è entrato qui ha preso un po' di oggetti per lui e, come sempre, anche qualche altro oggetto da regalare. Devo confessare che se c'è una cosa che ama sono le cornici d'argento, ne ha comprate parecchie in questi anni». Dall'argento alla bigiotteria. Così ha fatto tappa anche da «Raisa» - sempre in corso Vittorio Emanuele II: collane, collanine, anelli, orecchini, braccialetti, Swarovski, pietre e perle. Insomma, sembra di stare al mercato di Bodrum, ma con la merce sistemata meglio. Il negozio di bigiotteria è gestito da Muhammed Rashid, che si fa dare una mano da un ragazzo che si chiama Abdul. Hanno aperto l'attività da poco più di sei mesi e Berlusconi ha fatto visita più di una volta: «Abbiamo scherzato, è molto bravo e sempre simpatico - dice Rashid in un italiano un po' grottesco e stentoreo - Ci ha trattato bene. A noi stranieri non importa come va politica, a noi stranieri importa come va lavoro. E infatti lui ha chiesto come va lavoro». A quanto dice Abdul, Berlusconi ha comprato 4-5 collane nere con la chiusura in argento (35 euro l'una) e altri sei anelli in argento (45 euro al pezzo). «Ma quando vuole spendere bene prende delle belle collane di ambra», spiega Rashid. «Intanto tornerà», dice. Martedì scorso non s'è fatto mancare la passeggiata alla Galleria Alberto Sordi. Di solito le sue incursioni sono da Gusella che vende giocattoli particolari dove già aveva comprato souvenir per i nipoti. Stavolta ha preferito Tech It Easy, un negozio di oggettistica, all'avanguardia e stravagante, di cui va matto. «Stavolta andava di fretta, di solito compra», racconta Caterina che lavora lì. Che cosa compra? «Quello che comprerei pure io, il mese scorso ha preso un set da pic-nic e un proiettore laser. Ha detto che tornerà, lo aspettiamo».

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