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Laura Della Pasqua [email protected] «Buffone, ...

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È un corteo agguerrito quello che dopo aver sfilato per il centro della Capitale imbocca la piazza assiepandosi attorno al palco mentre due maga schermi ai lati della fontana del Bernini proiettano a ripetizione immagini e dati statistici sul tema. Si respira aria di antipolitica tra le donne dietro agli striscioni e tra quelle che hanno aderito all'iniziativa pur non facendo parte di una delle associazioni organizzatrici. Prima di entrare a piazza Navona la contestazione ha colpito tre rappresentanti di Forza Italia, Mara Carfagna, l'ex ministro Prestigiacomo e Gloria Porcella che pure si erano mischiate in sordina tra la folla e non avevano alcun segno politico di riconoscimento. Fischi, urla e strattonate le hanno costrette a allontanarsi. Ma se le ministre del centrosinistra si aspettavano un'accoglienza diversa hanno dovuto ricredersi subito. Appena i riflettori delle tv si sono accesi sulla Pollastrini, la sua voce è stata soffocata da una valanga di fischi. «Ecco si ricordano di noi solo quando fa comodo» urla Cristina, vent'anni di capelli ricci e accanto a lei una trentenne alza un manifesto: «meno pollastrine e più ribelli galline». la Turco e la Melandri hanno pensato di aver maggiore fortuna mettendosi a sedere sul palco pronte per l'intervista televisiva. Ma se la sono dovuta vedere con un gruppo nutrito e agguerrito di manifestanti che balzate sul palco hanno issato uno striscione rosso coprendo le ministre. Poi sono partiti gli slogan: «Fiducia nello Stato non ne abbiamo», «L'autodifesa è l'unica certezza», «Fuori, fuori non vi vogliamo», «Andate a fare i comizi altrove». Vista la mala parata la Turco e la Melandri sono scese dal palco rilasciando commenti di rito: «Uno sbaglio questa polemica». E minimizzando: «Si è trattato solo di un gruppetto di contestatrici molto isolate». Monica Pepe del comitato promotore della manifestazione, controviolenzadonne.org.arringa le sue compagne: «Vogliono strumentalizzare la manifestazione. Noi non siamo state chiamate a parlare e solo noi, in quanto organizzatrici, potevamo dire il senso di questa iniziativa, parlare della piattaforma che l'ha ispirata. E poi la piazza è di chi ha organizzato la manifestazione».

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