Bondi: «Il Partito non sarà un semplice cambio anagrafico»

Se questa operazione riuscirà l'alternanza al governo della nazione non sarà più ogni volta una tragedia nazionale. Deriverà dal confronto fra programmi, dai costumi e dalle consuetudini radicate del Paese, piuttosto che da meccanismi elettorali coatti. In Forza Italia siamo tutti consapevoli che affinché ciò si possa realizzare la forza carismatica e la guida politica di Silvio Berlusconi sono oggi più che mai necessarie. Sappiamo anche che, proprio per questo, il nuovo Partito non potrà essere uguale al vecchio né presentare solo le stesse facce. Una cosa, però, è avere questa consapevolezza, altra è scambiare la nascita del nuovo partito dei moderati come una resa dei conti interna. So bene che questa è una tentazione alla quale la natura umana fa fatica a sottrarsi: la storia lo ha ampiamente insegnato. Ma fino ad oggi la vicenda di Forza Italia si è sottratta a tali logiche. È stata storia di generosità, di disinteresse e di responsabilità, nella base dei militanti ma anche al livello della classe dirigente. Io ho il dovere di difendere fino in fondo questo patrimonio collettivo. Non c'è nessuna difficoltà ad aprire le porte a nuove energie e nuovi contributi se questi presenteranno qualità politica e dignità morale: ancor più che una necessità è un imperativo. In questi anni non ho fatto che questo: rinnovare la classe dirigente, puntare sulla qualità, mantenere unito il partito, dotandolo di strumenti politici e culturali adatti ad affrontare le responsabilità che spettano al partito di maggioranza relativa. Ora però la sfida è ancora più elevata: il nostro compito, infatti, è quello di realizzare un nuovo partito che si apra non solo alle forze politiche con le quali abbiamo in questi anni condiviso un'esperienza di governo, ma anche a rappresentanti di altre forze vive del Paese, a cominciare dall'associazionismo cattolico, alle espressioni più alte del mondo culturale e imprenditoriale disponibili a partecipare ad un progetto di cambiamento e di rinnovamento del Paese. Quando leggo perciò che tutto dovrebbe risolversi in un cambio anagrafico o nella demagogica contrapposizione tra falsi giovani e presunti anziani, ho la nitida impressione che non si abbia la coscienza dell'importanza e della sfida che Berlusconi ha lanciato al nostro partito e all'intera società italiana. Se dovesse profilarsi questo rischio io non starò a guardare inerte l'appropriazione indebita di una grande occasione da parte di mediocri ambizioni. Sono certo che in tantissimi in Forza Italia mi comprenderanno e condivideranno la mia indignazione per ricostruzioni giornalistiche infondate e fuorvianti. Cordialmente Suo, Sandro Bondi Coordinatore Nazionale di Forza Italia