Torna il tandem Fini-Casini «Ora serve un piano»
Un incontro riservato da cui è uscita una dura nota rivolta a Berlusconi: «Serve un progetto basta con il populismo». Uno stop al Cavaliere e alla sua fuga in avanti con il Partito del popolo delle Libertà. «La gravità della situazione italiana — scandiscono i leader di An e Udc — impone di elaborare progetti che nulla hanno a che fare con l'improvvisazione propagandistica né con estemporanee sortite populistiche». E ancora: «Il rispetto per il popolo del centro e della destra, rappresentati in Parlamento dall'Udc e da An, ci obbliga al dovere della verità e della serietà: abbiamo idee diverse sulla riforma della legge elettorale ma comune consapevolezza che solo partendo dai problemi degli italiani (sicurezza, giustizia sociale, modernizzazione del paese, fisco, energia) sarà possibile creare un'alternativa credibile al fallimentare governo della sinistra». Ma è nel pomeriggio che la temperatura tra i due «pezzi» di centrodestra diventa incandescente. Quando Berlusconi replica con ironia a Fini e Casini — «Se continuano così a noi va benissimo: noi ci teniamo gli elettori loro si tengono il progetto...» — dal leader dell'Udc arriva una risposta altrettanto velenosa: «Quando arriva al 101% ci avverta». E poco dopo arriva, a rinforzo, una dichiarazione del segretario dell'Udc Lorenzo Cesa: «Mi sembra che sia un provocazione gratuita soprattutto nei confronti di Fini. Vedremo alle elezioni...». Poco prima, Pier Ferdinando Casini aveva voluto spiegare la novità della dichiarazione congiunta con il leader di An: «Tra me e Fini non c'è alcun asse, non ce ne è bisogno. C'è un grande rispetto tra Fini e il sottoscritto. Abbiamo idee anche diverse sulla riforma costituzionale ma siamo entrambi convinti che nella politica italiana serva serietà e con il populismo non si va da nessuna parte e che è il momento degli esami di coscienza». Secondo Casini «rinviare i problemi e far finta che questa situazione non si sia determinata per una catena di errori è fuga dalla realtà. Ed è singolare che dopo gli errori ci si proponga di risolvere con la bacchetta magica gli errori del centrodestra». Ma da Casini, a fine giornata arriva anche l'invito a Berlusconi a fare un'iniziativa comune: «I partiti impegnati più a litigare che a costruire vengano in piazza a manifestare accanto al sindacato di polizia. Oggi ho visto Fini che non avrà difficoltà a partecipare. Mi auguro che Berlusconi e Bossi da piazza San Babila passino a questa piazza che chiede più sicurezza». Il leader dell'Udc ha quindi annunciato il voto contrario del suo partito e di An al ddl sulla sicurezza definendolo un «provvedimento indecente».